Mattarella, 2 giugno a Codogno: annunciato giorno delle vittime
Il presidente della Repubblica ha reso omaggio alla Festa della Repubblica con le massime cariche dello Stato
La tradizionale cerimonia del 2 giugno a Roma, in occasione della Festa della Repubblica, si è tenuta senza la tradizionale parata per le massime cariche dello Stato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Camera e Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati si sono recati all’Altare della Patria per rendere omaggio alla festa del 2 giugno.
Presente, come riporta Ansa, anche la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia. A causa dell’emergenza coronavirus è stata una cerimonia con pochi presenti quella di quest’anno: decine di curiosi sono rimasti ad assistere al passaggio delle Frecce Tricolori all’inizio di piazza Venezia, salutando Mattarella al passaggio del corteo di auto presidenziali. Intanto, a Roma, si tiene oggi anche la manifestazione del centrodestra.
Mattarella a Codogno: 21 febbraio “il giorno delle vittime”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Codogno, il comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di coronavirus.
Il capo dello Stato è stato accolto dall’applauso caloroso e dalle grida di ‘grazie’ della gente che ha riempito la piazza principale per riuscire a vederlo e fargli una foto.
Nel saluto a Mattarella, il sindaco della città Francesco Passerini ha dichiarato che il Comune di Codogno ha deciso di stabilire che il 21 febbraio sia il giorno per ricordare le vittime del coronavirus: “Ci auspichiamo diventi il giorno nazionale“.
Mattarella a Codogno, il suo discorso
“Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione – ha detto Sergio Mattarella -, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità”.
“Non andrà dimenticato quanto, in questi mesi, hanno fatto, con generosa abnegazione, tanti medici, infermieri, personale impegnato nei diversi ruoli della sanità, farmacisti”, ha aggiunto.
“Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte”, ha ribadito il presidente della Repubblica.
2 giugno, il messaggio di Mattarella
Il 2 giugno sia una giornata per riflettere “sui valori fondativi repubblicani”. È quanto si auspica il presidente Sergio Mattarella in occasione del 2 giugno in un messaggio ai prefetti italiani.
“Nell’anniversario della fondazione della Repubblica rivolgo a voi – e, per il vostro tramite, agli amministratori locali e a tutti coloro che ricoprono pubbliche funzioni – l’augurio più sincero affinché questa data sia occasione per una rinnovata riflessione sui valori fondativi repubblicani“, ha scritto il Capo dello Stato.
“Le dimensioni e la gravità della crisi, l’impatto che essa ha avuto su ogni aspetto della vita quotidiana, il dolore che ha pervaso le comunità colpite, hanno richiesto a tutti uno sforzo straordinario, anche sul piano emotivo – ha aggiunto -. L’eccezionalità della situazione ha determinato difficoltà mai sperimentate nella storia della Repubblica, ponendo a tutti i livelli di governo una continua domanda di unità, responsabilità e coesione”.
“Il senso di responsabilità e le doti di resilienza che hanno animato le comunità nei momenti più drammatici della crisi vanno ora trasposti in un impegno comune verso gli obiettivi del definitivo superamento dell’emergenza e di una solida e duratura ripresa”, ha sottolineato Mattarella ricordando che “la crisi non è terminata e tanto le Istituzioni quanto i Cittadini dovranno ancora confrontarsi a lungo con le sue conseguenze“.