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L'assassino della tabaccaia di Foggia ha confessato: cos'ha detto il marocchino 43enne al pm dopo il fermo

Redouane Moslli, il 43enne fermato con l'accusa di aver ucciso la tabaccaia Franca Marasco, ha confessato il delitto

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Svolta nel caso della morte di Franca Marasco, la titolare della tabaccheria di Foggia uccisa a coltellate lunedì 28 agosto nella sua attività. Nella giornata di sabato 2 settembre 2023 le forze dell’ordine hanno fermato un 43enne di origine marocchine che, sentito dai pm, ha confessato di aver ucciso la donna.

La confessione del killer

A uccidere Franca Marasco sarebbe stato Redouane Moslli, marocchino 43enne arrivato a Foggia lo scorso 11 luglio per lavorare come bracciante. L’uomo è stato intercettato a Napoli alcuni giorni dopo la morte della tabaccaia ed è stato posto in stato di fermo e interrogato.

Nel corso dell’interrogatorio di domenica 3 settembre, però, Moslli avrebbe ceduto alle domande dei pm e avrebbe confessato l’omicidio. A riferirlo è stato l’avvocato dell’uomo, Nicola Totaro, che ha raccontato che il suo assistito ha fornito ogni dettaglio ai magistrati su quanto accaduto la mattina del 28 agosto. Ma l’omicidio si sarebbe consumato per sbaglio, perché il 43enne “non aveva intenzione di uccidere“.

L'assassino della tabaccaia di Foggia ha confessato: cos'ha detto il marocchino 43enne al pm dopo il fermoFonte foto: ANSA

Perché ha ucciso la tabaccaia

Moslli, sentito dai pm che lo hanno interrogato, ha ammesso di conoscere bene la tabaccheria di via Marchese de Rosa dove si è consumato l’omicidio perché vi si era recato già in diverse altre occasioni. Ma lunedì 28 agosto, in difficoltà economiche, la visita fatta all’attività aveva lo scopo di portare via quanto più denaro possibile.

Il 43enne ha raccontato ai magistrati di essere entrato in tabaccheria armato di coltello e puntando l’arma contro Marasco l’ha ferita “una prima volta perché la donna si sarebbe mossa”. Il legale, riferisce ANSA, ha poi sottolineato che Moslli avrebbe tentato di portare via 75 euro, ma la donna avrebbe cercato di bloccarlo e l’uomo l’avrebbe ferita al torace con il coltello dalla lama appuntita.

La fuga e l’arresto

Resosi conto di quanto fatto, il 43enne avrebbe quindi tentato la fuga durante la quale ha cercato di disfarsi del cellulare della donna. Dopo essersi disfatto degli abiti indossati durante il delitto, sarebbe rimasto a Foggia per alcuni giorni fino a quando, ricostruisce il legale, resosi conto della gravità del fatto, ha tentato la fuga a Napoli dove è stato rintracciato.

“Sin dal momento del fermo a Napoli, Moslli Redouane si è messo a disposizione dell’autorità giudiziaria – precisa l’avvocato – avendo capito di aver sbagliato; stamane ha reso dichiarazioni durante l’interrogatorio, ha fornito tutti gli elementi al Pubblico Ministero, entrando nei particolari” ha spiegato Totaro, legale del 43enne.

Secondo il legale “si è trattato di una rapina finita in malo modo, poiché non ha saputo gestire la situazione e non aveva alcuna volontà di uccidere la vittima”. Nei prossimi giorni si terrà l’udienza di convalida e saranno riscontrate le dichiarazioni fornite con il completamento delle indagini preliminari.

Omicidio nella tabaccheria di via Rosati a Foggiafoto Cautillo Fonte foto: ANSA
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