Israele, pioggia di razzi su Tel Aviv e raid israeliani su Gaza
Dall'inizio del conflitto 2300 razzi verso Israele
Prosegue l’escalation del conflitto israelo-palestinese. Nella notte, dopo aver minacciato di lanciare razzi a Tel Aviv, Hamas ha fatto partire una pesante raffica di missili da Gaza verso il centro e il sud di Israele. In risposta all’offensiva, l’esercito israeliano ha effettuato una serie di pesanti bombardamenti sulla Striscia di Gaza, che hanno colpito strada principale di Gaza City e due edifici residenziali. Uno dei raid ha sfiorato la sede dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, come testimoniato dal direttore dell’ente Matthias Schmale con un tweet.
Israele, pioggia di razzi su Tel Aviv e raid israeliani su Gaza: la giornata
Secondo quanto riferito da Al Jazeera, l’attacco sarebbe avvenuto senza preavviso e avrebbe provocato almeno tre vittime più un numero imprecisato di persone rimaste sotto le macerie.
Fonti locali e residenti denunciano su Twitter decine di attacchi consecutivi sulle strade principali di Gaza City, che ostacolano anche i soccorsi delle ambulanze. In varie zone della città manca l’elettricità.
“Uomini, donne, bambini e anziani sono attualmente nei rifugi”, hanno però riferito le forze armate israeliane.
Intorno alla mezzanotte, hanno aggiunto i militari, un veicolo palestinese ha sfondato un checkpoint militare e ha tentato di travolgere i soldati israeliani a sud-ovest di Hebron. Un soldato israeliano ha risposto all’attentato sparando verso il veicolo.
In un’altra giornata, la sesta, di altissima tensione tra israeliani e palestinesi i razzi lanciati da Gaza su Tel Aviv e i suoi dintorni hanno ucciso un uomo di 50 anni in quella definita una risposta all’attacco al campo profughi di al-Shati, nel nord della Striscia, che ha fatto registrare un drammatico bilancio: la strage di 8 bambini, rimasti uccisi insieme a due donne.
Da Gaza sono arrivati da inizio conflitto circa 2.400 razzi: la parte più colpita è stato il sud del Paese. Ma, dopo alcuni giorni di pausa, decine si sono abbattuti anche su Tel Aviv e la zona metropolitana costringendo la gente – compresa quella in spiaggia – a correre nei rifugi.
A Ramat Gan, sobborgo cittadino sede di alcune ambasciate internazionali inclusa la residenza italiana, i missili hanno centrato una casa uccidendo un uomo e danneggiato edifici intorno. Finora in Israele i feriti sono 140 e 10 i morti in totale: 8 colpiti direttamente dai razzi, 2 per gli effetti collaterali. A Gaza le vittime sono 145 (di cui 41 bambini) e i feriti circa 1.100.
Israele, pioggia di razzi su Tel Aviv e raid israeliani su Gaza: il bombardamento sui media
I raid israeliano arrivano dopo il bombardamento nella giornata di ieri che ha colpito e demolito la torre dei media a Gaza city, sede dell’agenzia di stampa Associated Press (Ap) e dell’emittente araba al-Jazeera, e che ha provocato la condanna a livello internazionale.
“La sicurezza dei media è una responsabilità essenziale” ha comunicato la Casa Bianca in una nota. Il presidente americano Joe Biden ha sentito al telefono il premier israeliano, ma per la prima volta dal suo insediamento, ha anche parlato con il leader palestinese Abu Mazen. Con il quale, secondo l’agenzia Wafa, ha sottolineato gli “sforzi americani con le parti per riportare la calma e ridurre la violenza nella regione”.
Il premier Benyamin Netanyahu parlando con il presidente degli Stati Uniti ha ribadito che Israele “fa tutto il possibile per evitare di colpire persone non coinvolte. La prova è che le torri, al cui interno c’erano obiettivi terroristici sono state sgomberate dalle persone non coinvolte”.
Israele, pioggia di razzi su Tel Aviv e raid israeliani su Gaza: le reazioni
I vertici dei media hanno reagito con durezza al bombardamento: “Siamo sconvolti e inorriditi”, ha denunciato la Ap.
“Questo episodio – ha detto il numero uno dell’agenzia Gary Pruitt – rappresenta uno sviluppo incredibilmente inquietante della situazione”.
Al Jazeera ha bollato il raid aereo israeliano “come un chiaro atto per impedire ai giornalisti di svolgere il loro sacro dovere di informare il mondo. Vuol dire mettere a tacere i media e nascondere la carneficina e la sofferenza indicibili della popolazione di Gaza”.