Insulti razzisti contro un medico: "Neg*o schifoso", l'audio della violenza verbale
Un 60enne ha inveito contro un medico originario del Camerun al Pronto Soccorso: "Non mi faccio visitare da un neg*o"
Insulti razzisti mentre svolgeva il suo lavoro. È quanto accaduto a Andi Nganso, medico 34enne originario del Camerun, che ha subito un vero e proprio attacco verbale da parte di un paziente di 60 anni.
Insulti razzisti da un paziente
Andi Nganso ha raccontato la triste vicenda su Facebook. Secondo il suo racconto, i fatti sarebbero avvenuti nella notte tra il 17 e il 18 agosto.
Intorno alle 4 di mattina presso il Punto di Primo Intervento di Lignano è arrivato un signore di 60 anni ferito, presumibilmente, a seguito di una lite.
L’uomo riportava lesioni multiple.
Il paziente aveva già rivolto insulti sessisti contro un’infermiera e Nganso, una volta incontrato il paziente, è stato travolto da insulti razzisti.
Il medico 34enne è stato ascoltato da ‘Repubblica’, e ha riferito che il paziente gli avrebbe rivolto frasi come: “Preferivo due costole rotte che farmi visitare da un dottore neg*o”, quindi: “Non toccarmi che mi attacchi le malattie”.
Ancora, il 60enne avrebbe fatto riferimento a Luca Zaia, dicendo al medico che il presidente della sua regione lo avrebbe eliminato, insieme ad altre bestemmie e altri insulti.
Disarmato e incapace di calmare e far ragionare il 60enne, Andi Nganso ha dunque chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Lo sfogo sui social
“Nella notte del 17 agosto scorso, mentre ero di turno al Punto di Primo Intervento di Lignano, ho subito la violenza verbale razzista più feroce della mia vita e ho deciso, di concerto con il mio legale, di sporgere denuncia“.
Ancora: “Voglio poter condividere che la necessità di farlo non è legata al desiderio di una giustizia unicamente personale, ma è l’esigenza di manifestare un atto di resistenza ad un odio e ad un razzismo che non solo esistono in questo Paese, ma che si fanno forti quando la prossimità di un appuntamento elettorale suggerisce che certe posizioni saranno tutelate”.
L’intervento di Luca Zaia
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato la vicenda sulle pagine del ‘Gazzettino’ con queste parole:
“Va necessariamente fatta chiarezza assoluta su questo episodio, sul quale mi auguro ci sia modo di andare a fondo. Se un cittadino va in giro facendo il nome del Presidente della sua Regione non significa che sia legittimato a parlare in nome e per conto del Presidente della sua regione. Soprattutto con simili affermazioni”.
Concludendo: “Io ripudio nel modo più totale ogni forma di razzismo e di violenza sia verbale che fisica. Considero il razzismo un’onta sociale. A questo medico va tutta la mia solidarietà e spero anche che venga fatta chiarezza fino in fondo su questa vicenda”.
Uno degli ultimi episodi di razzismo violento, in Italia, è noto alle cronache con il nome di Alika Ogorchukwu, ambulante nigeriano ucciso a Civitanova a seguito della lite con un italiano.