Il marito di Rossella Cominotti ha vegliato sul suo cadavere per 36 ore: l'ha osservata morire dissanguata
Alfredo Zenucchi avrebbe vegliato sul cadavere di Rossella Cominotti per 36 ore per poi darsi alla fuga: una prima ricostruzione
Emergono nuovi dettagli sul caso di Rossella Cominotti e Alfredo Zenucchi: dopo averla colpita alla gola con un rasoio, l’uomo l’avrebbe osservata agonizzare per tre ore mentre moriva dissanguata, poi avrebbe vegliato sul cadavere per altre 36 ore. Sono i piccoli tasselli di un puzzle che inizia a ricomporsi dalla mattina di venerdì 8 dicembre, quando sono state battute le prime notizie sull’omicidio avvenuto in un albergo di Mattarana, in provincia di La Spezia.
- Alfredo Zenucchi ha vegliato sul cadavere di Rossella Cominotti per 36 ore
- Il primo tentato suicidio della coppia
- Il movente
Alfredo Zenucchi ha vegliato sul cadavere di Rossella Cominotti per 36 ore
Prima le ha tagliato la gola con un rasoio, poi l’ha osservata mentre moriva dissanguata per circa tre ore.
Dopo la morte di Rossella Cominotti, il marito Alfredo Zenucchi avrebbe dovuto togliersi la vita a sua volta, invece ha vegliato sul corpo esangue della moglie per almeno 36 ore. Questo, almeno, è ciò che l’edicolante ha riferito durante la confessione. Lo riporta ‘Ansa’.
Alfredo Zenucchi avrebbe vegliato sul cadavere della moglie Rossella Cominotti per almeno 36 ore all’interno della stanza d’albergo in provincia di La Spezia
Dopo la morte della donna, dunque, Zenocchi non avrebbe avuto il coraggio di rivolgere il gesto su se stesso e dunque, dopo esser rimasto nella stanza per altri due giorni, sarebbe fuggito in auto.
Dopo il rinvenimento del cadavere della donna da parte di una dipendente dell’albergo, infatti, i carabinieri si erano subito messi sulle tracce del 57enne in fuga, poi fermato nella provincia di Massa Carrara a bordo della sua Citroen C3 bianca.
Il primo tentato suicidio della coppia
Alfredo Zenucchi presenterebbe ferite da arma da taglio su polsi, segni che risalgono a mercoledì 6 dicembre quando il 57enne avrebbe tentato il suicidio dopo aver ucciso la moglie.
Eppure, come riferisce l’avvocato Alberto Rimmaudo, la coppia avrebbe tentato il doppio suicidio già il 3 dicembre e sempre con un rasoio, ma fallendo l’obiettivo.
In quella stessa occasione Rossella Cominotti avrebbe procurato al marito due tagli sul collo. La morte della donna risalirebbe dunque a mercoledì 6 dicembre.
Venerdì 8 dicembre, dunque, la fuga di Alfredo Zenucchi a bordo della sua auto oltre i confini della Liguria. Come riferisce l’avvocato Rimmaudo, il 57enne “si stava dirigendo verso Villafranca in Lunigiana per andare a suicidarsi e aveva individuato un rettilineo per prendere velocità e andare a schiantarsi“.
La lettera rinvenuta all’interno della stanza sarebbe stata scritta dalla 53enne e porterebbe la firma di entrambi, ed è al vaglio degli inquirenti.
Il movente
In un primo momento alcuni residenti di Bonemerse (Cremona) avevano suggerito che a spingere la coppia al gesto estremo sarebbero state alcune difficoltà economiche.
Tale ipotesi è ora scartata dall’avvocato Rimmaudo che, come riferisce l”Ansa’, dichiara: “L’edicola gestita dai due coniugi non andava bene ma non erano oppressi dai debiti, né a questioni sentimentali, di gelosia”.
Quindi: “Il ritratto che emerge è di una coppia che viveva in modo molto appartato, come isolata e chiusa in se stessa”.