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Il fratello di Emanuela Orlandi e il dettaglio su Londra: possibile svolta nelle indagini sulla scomparsa

Un'intervista al fratello di Emanuela Orlandi rivela nuovi indizi sul passaggio della ragazza da Londra, a spese del Vaticano

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Una nuova speranza per risolvere il caso Orlandi. Il fratello della giovane scomparsa dal Vaticano nel 1983 dice di avere le prove del passaggio della ragazza da Londra. I documenti potrebbero essere esaminati dalla commissione parlamentare creata per approfondire la sparizione.

Il caso Orlandi

Il 22 giugno 1983, ormai quasi 40 anni fa, Emanuela Orlandi esce dalla casa della sua famiglia in Vaticano. Da generazioni gli Orlandi servivano le istituzioni ecclesiastiche a Roma, pur essendo laici.

Emanuela uscì alle 16:00, per recarsi all’Accademia di Musica Tommaso Ludovico da Victoria, in piazza Sant’Apollinare, dove studiava flauto.

petro emanuela orlandi londraFonte foto: ANSA
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela

Non fece però mai più ritorno a casa. Da quel momento i tentativi di ritrovarla furono molteplici. Seguirono nei mesi successivi telefonate anonime alla famiglia, che però non portarono mai ad avvicinarsi al ritrovamento della ragazza.

Si ipotizza anche il coinvolgimento della Banda della Magliana. Nel corso degli anni le indagini sono state riaperte, ma senza mai arrivare ad una vera soluzione.

Anche Netflix si è interessata al caso, producendo una serie a livello internazionale che ricostruisce l’accaduto: Vatican Girl, la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Il passaggio da Londra

Il fratello di Emanuela, Pietro, non ha però mai smesso di cercarla. In un’intervista rilasciata a Giovanni Floris nel programma ‘DiMartedì’ di La7, avrebbe affermato di essere in possesso di documenti che provano il passaggio della sorella dalla città di Londra.

Nelle carte sarebbe provato che per un periodo il Vaticano avrebbe pagato le spese di mantenimento di Emanuela nella capitale inglese.

Dopo l’apertura della commissione parlamentare d’inchiesta per fare chiarezza sulle indagini svolte attorno al caso Orlandi, questi documenti potrebbero diventare rilevanti. Si attende il voto del Senato per l’istituzione della commissione.

Il vaticano nega

Documenti simili sarebbero chiusi in una cassetta di sicurezza della Prefettura per gli Affari Economici, ma il Vaticano ne ha sempre negato l’autenticità.

Pietro Orlandi garantisce che le carte in suo possesso siano autentiche, e che quindi la sorella sia passata per un periodo da Londra, a spese del Vaticano.

Nell’intervista, l’uomo ha anche escluso il legame tra la sparizione della sorella e la pedofilia. La gendarmeria vaticana avrebbe infatti scandagliato la pista ai tempi della scomparsa, ma senza trovare riscontri.

emanuela-orlandi-londra Fonte foto: ANSA
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