Il Covid tornerà a ottobre, ma i vaccini attuali ci proteggeranno? La previsione dell'Aifa sui contagi
Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, ha parlato del futuro del Covid: ecco cosa succederà da ottobre in poi secondo il virologo
Non è ancora finita. Il Covid, che stringe il mondo intero nella sua morsa dal febbraio 2020, tornerà forte dopo l’estate. La previsione è di Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco ed ex membro del Comitato tecnico scientifico, che da due anni ha monitorato giorno dopo giorno l’andamento della pandemia. Secondo lui ci sarà un ritorno prepotente del virus dopo l’estate e sarà opportuno valutare la protezione data dagli attuali vaccini. Ecco qual è la sua previsione e quale potrebbe essere la soluzione.
- Perché non ha più senso parlare di immunità di gregge
- La quarta dose è necessaria? La previsione di Palù
- Perché Omicron produce tante sottovarianti
- Cosa succederà dopo l'estate
Perché non ha più senso parlare di immunità di gregge
L’estate è sempre più vicina e, da due anni a questa parte, rappresenta il momento dell’anno in cui le preoccupazioni relative al Covid si allentano parecchio, fino a quasi scemare.
A tenere alta la guarda ci pensano i virologi come Giorgio Palù, professore emerito all’Università di Padova, presidente dell’Aifa ed ex membro del Cts.
In un’intervista concessa a La Stampa, infatti, l’esperto ha spiegato che da fine agosto 2021 si sono registrati 397 mila reinfezioni.
A dimostrazione che non ha senso parlare di immunità di gregge, dato che il coronavirus non è stabile e i vaccini attuali non lo contrastino totalmente. Palù, però, ha aggiunto che il virus diventa sempre più endemico: il 90% circa dei contagi, infatti, risulta asintomatico.
Giorgio Palù, presidente dell’Aifa
La quarta dose è necessaria? La previsione di Palù
Palù ha poi posto l’accento sull’importanza dei vaccini, compresa la quarta dose che, a suo dire, “è sottovalutata sia in Italia sia in altri Paesi come la Germania”.
“Dobbiamo avere fiducia nei vaccini attuali, che proteggono ancora molto bene verso la malattia grave, e sperare nella ricerca affinché produca per l’autunno dosi aggiornate e farmaci sempre più efficaci”. Secondo lui, infatti, settembre ci saranno dei vaccini aggiornati per combattere le varianti e le sottovarianti in circolazione.
Perché Omicron produce tante sottovarianti
Ma perché Omicron produce tante sottovarianti? “Il Sars-CoV-2 – ha risposto Palù – varia continuamente in maniera casuale. Non possiamo escludere che muti in una variante molto diversa e più patogena, ma sarebbe un processo contrario al destino evolutivo del virus che finora ha perso virulenza non infettando più i polmoni“.
Cosa succederà dopo l’estate
Infine, Palù si è lanciato in una previsione relativa alla sopravvivenza del Covid da qui al prossimo Natale.
Secondo il virologo il Sars-CoV-2 “resterà con noi a lungo con un andamento stagionale“.
Fino a ottobre – è la sua previsione – la situazione dovrebbe “rimanere relativamente buona con ridotta incidenza di casi e bassa pressione sui servizi assistenziali“.
Dopodiché, però, “tornerà a preoccuparci. L’unico dato che resta allarmante è quello dei morti, perché è come se ogni giorno cadesse un aereo“.