Green pass: ipotesi tampone gratis, ma solo per alcune categorie
I sottosegretari del ministero della Salute rivelano gli scenari in cui il Governo potrebbe concedere i tamponi gratuiti per ottenere il Green pass
Il 15 ottobre il Green pass diventa obbligatorio per tutti i lavoratori del settore pubblico e del settore privato, oltre che per gli studenti delle università e per l’acceso a una lunga serie di attività. Il nuovo Dpcm firmato da Mario Draghi contiene le regole per i controlli per i datori di lavoro, ma rimane l’incognita sulla possibilità di estendere la possibilità di effettuare gratuitamente il tampone per alcune categorie ‒ finora concessa solo ai portuali tramite una circolare del ministero dell’Interno.
Nuove misure in questo senso potrebbero servire a fermare lo stop di alcuni settori, considerando che il Green pass, com’è ormai noto a tutti gli italiani, può essere ottenuto solo con la vaccinazione anti Covid, l’esposizione al virus o dopo aver effettuato un test.
In quest’ultimo caso la validità è fino a 72 ore con il tampone molecolare, e per i lavoratori che non vogliono vaccinarsi sarebbe difficile e dispendioso andare a lavoro. Dal ministero della Salute sono arrivate alcune anticipazioni sull’estensione del tampone gratis ad alcune fasce della popolazione.
Green pass, ipotesi tampone gratis per studenti e lavoratori con reddito basso
“Io credo che il tampone pagato dallo Stato possa avere uno spazio da valutare in determinate fasce della popolazione”, ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri riferendosi a “quelle più povere, che hanno una fragilità economica, e probabilmente anche per aiutare la popolazione studentesca, perché laddove c’è il diritto allo studio probabilmente un’apertura può essere fatta”.
Intervenuto all’interno della trasmissione L’aria che tira su La7, ha sottolineato che non direbbe “no a priori” al tampone gratis. “O meglio, direi no a priori se vicino non ci fosse quell’opera, non di convincimento, ma di educazione alla bontà della vaccinazione”.
Per i lavoratori portuali “si cerca di andare incontro, laddove esistono dei problemi, con delle soluzioni quanto più temporanee possibili che possano garantire la sicurezza dei lavoratori e allo stesso tempo l’azienda e la produttività di quell’azienda”.
Dal 15 ottobre diverse filiere potrebbero infatti subire il contraccolpo dell’impossibilità di recarsi al lavoro per molti dipendenti, ad esempio quelli che hanno ricevuto vaccini anti Covid all’estero come lo Sputnik, non inserito nella campagna vaccinale italiana. Ed è già allarme scaffali vuoti in Italia.
“Il fatto che questa soluzione possa essere temporanea salva un po’ tutto, e con pragmatismo consente la sicurezza e l’azienda che può lavorare. Tutto questo deve essere accompagnato da un’azione di counseling. Se io ho tanti dipendenti che non hanno il Green pass, devo in qualche maniera spingerli a capire la bontà del Green pass”, ha precisato Sileri.
“Quindi questo deve essere associato anche a un’azione di incontri specifici in cui spiegare il perché esiste il Green pass e a cosa serve. Non dico la vaccinazione contro il Covid, ma il Green pass nella doppia anima“, che può essere ottenuto sia tramite i preparati contro il coronavirus che con i tamponi.
Green pass, ipotesi tampone gratis ma solo per i vaccinati: il motivo
Di tutt’altra opinione invece il collega Andrea Costa, che ha spiegato che “la via maestra scelta dal Governo per uscire dalla pandemia è quella del vaccino anti Covid, e non quella del tampone. Dobbiamo dire grazie ai 43 milioni di italiani che hanno compreso l’importanza della vaccinazione, mettendo in sicurezza se stessi e anche gli altri, consentendo così al Paese di tornare alla normalità”. Lo ha dichiarato a RaiNews24.
“Parlare ora di tampone gratuito rischia di non tenere conto di 43 milioni di persone che hanno avuto fiducia nell’appello del Governo a vaccinarsi”, ha precisato, parlando di cosa succederà dopo il 15 ottobre con l’entrata in vigore dei Dpcm sul Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro.
“Dobbiamo proseguire su questa strada. Semmai, dovremmo concedere il tampone gratuito a chi si è vaccinato, per permettere un’attività di screening costante rispetto al coronavirus, che sicuramente è importante”, ha continuato Andrea Costa.
“Dobbiamo continuare a veicolare un messaggio di fiducia nella scelta di vaccinarsi, e ribadire con chiarezza che se oggi il nostro Paese sta uscendo dalla pandemia è perché la scienza ci ha messo a disposizione” i preparati contro il patogeno. “La politica dovrebbe essere compatta e unirsi nel veicolare questo messaggio di fiducia”.
Il 31 dicembre finirà lo stato di mergenza. Per quella il sottosegretario è convinto che si arriverà al 90% di vaccinati in Italia. “Con l’anno nuovo si passerà a una fase diversa, e a una prospettiva di progressivo ritorno alla normalità che porterà all’allentamento delle restrizioni, la revisione di una serie di divieti e obblighi, e tra questi anche il Green pass”.
“C’è bisogno di un ultimo sacrificio per evitare di vanificare tutti gli altri che sono stati chiesti agli italiani e alle imprese fino a oggi. Estendere l’obbligo del Green pass ai luoghi di lavoro è una misura invasiva e può creare qualche difficoltà logistica in una prima fase, ma da parte del Governo c’è massima disponibilità” a intervenire per superare le difficoltà.
“I dati sui contagi oggi sono tutti confortanti, ma bisogna ricordare che il Governo si è assunto la responsabilità di avviare un vero e proprio piano di riaperture già dal 26 aprile, in un momento in cui il quadro pandemico non era certo così favorevole come oggi. Ora più che mai c’è bisogno della collaborazione di tutti, dei cittadini e delle aziende”, ha concluso Andrea Costa.