Covid, perché il vaccino prima agli over 60? Cosa succede a quell'età
L'immunologo Francesco Le Foche ha spiegato perché gli over 60, dopo gli over 80 e i fragili, abbiano la precedenza per quel che riguarda i vaccini
Da quando è iniziata la campagna vaccinale, ormai quasi un anno fa, la popolazione dei vari Paesi è stata suddivisa in fasce, compresa quella italiana. Precedenza ai sanitari e agli anziani sopra gli 80 anni, così come ai fragili. Dopodiché, prima che ai giovani, è toccato agli over 60: l’immunologo Francesco Le Foche, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato il perché.
Ha poi dichiarato che “continuando su questa linea è molto improbabile” che il contagio riparta e che al momento basta un metro di distanziamento “perché l’85% delle persone si è vaccinato e ciò ha ridotto moltissimo contagi e ospedalizzazioni. Tra poco avremo una percentuale così alta di vaccinati da poter riaprire tutto per tutti“. Entro quando? “Credo che ai primi di gennaio – ha risposto – potremo tornare a vedere la luce”.
Covid, perché il vaccino prima agli over 60? Cosa succede a quell’età
Francesco Le Foche, immunologo del policlinico Umberto I di Roma, ha spiegato che a 60 anni non si è già anziani, “ma il sistema immunitario riduce la sua efficacia nel tempo e con comorbilità (ossia la coesistenza di più patologie diverse, ndr) che iniziano intorno a quell’età si può essere più fragili”.
Per questo motivo al momento la terza dose è pensata soprattutto dai 60 anni in su. Al di sotto è opportuna “se si è fragili per malattie o per farmaci immunosoppressori. Si valuta la memoria immunitaria: il vaccino dura almeno 9 mesi”.
E per quel che riguarda i bambini? “Dai 5 agli 11 anni – ha aggiunto Le Foche – si attende a breve l’autorizzazione: la dose è un terzo di quella degli adulti”.
Covid, vaccino alle donne in gravidanza: quando va fatto
Per quanto concerne poi la gravidanza, Le Foche ha spiegato che il vaccino va somministrato, ma dopo il terzo mese, “perché il sistema immunitario ha un impegno superiore, l’excursus polmonare si riduce perché il diaframma si alza e perché darà anticorpi nei primi mesi di vita al bambino. È consigliato anche durante l’allattamento, in modo da trasmettere gli anticorpi col latte materno”.
Qualora si scoprisse di essere incinte dopo aver già ricevuto una dose del vaccino, Le Foche ha consigliato di informare il ginecologo e rinviare “la seconda dose a dopo il terzo mese“.