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La Corte d’appello di New York ha annullato la condanna per reati sessuali di Harvey Weinstein

La Corte d'Appello di New York ha annullato la condanna per reati sessuali contro il produttore Harvey Weinstein e ha ordinato un nuovo processo

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La Corte d’Appello dello Stato di New York ha annullato la condanna per reati sessuali contro Harvey Weinstein, stabilendo che il giudice che condannò il produttore a 23 anni di carcere commise diversi errori. La Corte ha quindi ordinato un nuovo processo, ma nel frattempo Weinstein rimarrà in prigione a causa di un’altra condanna a 16 anni.

Condanna a Harvey Weinstein annullata a New York

Nella giornata di oggi, giovedì 25 aprile 2024, la Corte d’Appello dello Stato di New York ha annullato la condanna per stupro e violenza sessuale a carico di Harvey Weinstein, per la quale il produttore statunitensi aveva ottenuto 23 anni di carcere.

Weinstein, che sta scontando la sua pena all’interno del Mohawk Correctional Facility a Rome, nello stato di New York, era stato condannato ad altri 16 anni di carcere, con l’accusa di stupro, da una giuria di Los Angeles.

La Corte d’appello di New York ha annullato la condanna per reati sessuali di Harvey WeinsteinFonte foto: ANSA
Harvey Weinstein durante il processo: la condanna a 23 anni per reati sessuali è stata oggi annullata dalla Corte d’Appello di New York

Ora però, secondo i giudici della Corte d’Appello, bisognerà rifare il processo perché il giudice che nel febbraio 2020 condannò Weinstein commise un errore chiamando a deporre donne le cui accuse non erano parte delle incriminazioni nei confronti dell’ex produttore.

Le motivazioni dell’annullamento

La Corte ha motivato la sentenza affermando che “il tribunale di prima istanza ha erroneamente ammesso testimonianze di presunti atti sessuali precedenti, non accusati, contro persone diverse dai denuncianti dei crimini sottostanti”, chiarendo anche che “il rimedio a questi errori madornali è un nuovo processo”.

La decisione della Corte di New York è stata presa da un collegio di giudici composto a maggioranza da donne, con quattro voti contro tre a favore della revoca della condanna.

La maggioranza della corte ha affermato che “è un abuso della discrezione giudiziaria consentire accuse che non dimostrano nient’altro che un cattivo comportamento, che distrugge il carattere di un imputato ma non fa luce sulla sua credibilità in relazione alle accuse penali presentate contro di lui”.

Il nuovo processo per reati sessuali

Per la maggioranza quindi l’errore maggiore è stato che “l’imputato, che non aveva precedenti penali”, è stato messo davanti esclusivamente ad accuse “di cattiva condotta che lo ritraevano in una luce altamente pregiudizievole”.

Contro la scelta della Corte è andata però la giudice Madeline Singas, per la quale la maggioranza non ha fatto altro che “nascondere i fatti”, affermando anche che la Corte d’Appello sta portando avanti una “tendenza preoccupante a ribaltare i verdetti di colpevolezza delle giurie in casi di violenza sessuale”.

Per la giudice “la determinazione della maggioranza perpetua nozioni obsolete di violenza sessuale e consente ai predatori di sfuggire alle responsabilità”. In attesa del nuovo processo, che dovrebbe però riguardare il solo reato di violenza sessuale, Weinstein rimarrà in carcere, a causa della condanna a 16 anni inflittagli a Los Angeles.

weinstein Fonte foto: ANSA
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