Fabrizio Corona rivuole il passaporto, appello ai giudici: "Non voglio scappare". E torna sul calcioscommesse
Fabrizio Corona rivuole il passaporto per andare a lavorare negli Usa, poi annuncia un nuovo scoop sul calcioscommesse
Fabrizio Corona rivuole il passaporto. L’imprenditore, innanzi ai giudici della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, ha assicurato che il documento non gli servirebbe “per scappare” ma per avviare una nuova attività all’estero.
- Corona: "Rivoglio il passaporto per lavorare negli Usa"
- Le vicende giudiziarie irrisolte
- "L'avete vista l'inchiesta sul calcioscommesse?"
- Corona: "Ora voglio solo giustizia dopo 50 anni di vita sregolata"
Corona: “Rivoglio il passaporto per lavorare negli Usa”
“Rivoglio il mio passaporto, che non mi servirebbe per scappare ma per iniziare l’attività che sognavo da una vita: per lavorare negli Usa e fare documentari”. Così Corona in aula, davanti ai giudici.
L’imprenditore ha aggiunto: “Ho già pagato il mio debito con la giustizia” e, ora, “a quasi 50 anni voglio solo lavorare e avere successo”.
Le vicende giudiziarie irrisolte
I giudici hanno poi chiesto al pm Mauro Clerici di “verificare l’esito degli ultimi procedimenti” in corso a carico di Corona. A Milano ci sono due richieste di rinvio a giudizio: una per bancarotta della sua ex società Fenice e una per tentata estorsione nei confronti di una donna.
Nelle scorse settimane, poi, è trapelato che i calciatori Stephan El Shaarawy e Nicolò Casale hanno querelato Corona per diffamazione. “Siamo sicuri del nostro lavoro”, ha detto l’ex re dei paparazzi a proposito di queste vicende.
Inoltre si è scagliato contro una giudice della Sorveglianza: “Questo giudice mi ha fatto pure causa in sede civile”. Quindi ha aggiunto: “Io ora ho 1,5 milioni di follower”. La presidente Rispoli ha replicato: “Lei ha una grande responsabilità, infatti”.
“L’avete vista l’inchiesta sul calcioscommesse?”
I giudici, che hanno rinviato il procedimento al 21 marzo, dovranno decidere se applicare ancora all’ex agente fotografico la misura della sorveglianza speciale, che comporterebbe una serie di prescrizioni da rispettare per l’ex re dei paparazzi, che ha finito di scontare a fine settembre, dopo oltre 10 anni, il cumulo pene delle condanne definitive.
Per la Questura di Milano, che ha depositato un parere al Tribunale, Corona è ancora socialmente pericoloso. Da qui la richiesta che la sorveglianza speciale per un anno e 6 mesi riparta da zero e con l’aggravamento dell’obbligo di soggiorno e di firma due volte a settimana.
“Io vivo regolarmente, non violo la legge dal 2007-2008 e sto svolgendo la mia attività – ha dichiarato l’ex fotografo dei vip -. Sono tornato in Rai dopo 12 anni e ho aperto una testata giornalistica (Dillingernews.it)”. E rivolto ai giudici: “L’inchiesta sul calcioscommesse l’avete vista? Io sto collaborando con la giustizia, ho aperto il caso, sto facendo un lavoro giornalistico di pari passo con la Procura di Torino”.
“Bisogna capire, però, come lei diffonde queste notizie”, la chiosa del presidente del collegio Maria Gaetana Rispoli.
“Noi abbiamo le nostre fonti e abbiamo condiviso il lavoro con i pm Torino, abbiamo chiesto a loro se potevamo pubblicare un audio su Zaniolo”, ha risposto Corona.
Corona: “Ora voglio solo giustizia dopo 50 anni di vita sregolata”
Uscito dall’aula, Corona si è fermato a parlare con i cronisti, dicendo che non si aspetta “nulla di male ma solo giustizia”.
“Ho avuto 20 anni di processi e 50 anni di vita sregolata, sono stanco – ha aggiunto – voglio andarmene in America”. Poi ha annunciato che “oggi alle 15 su una piattaforma inglese ci sarà una puntata speciale su tutti i calciatori coinvolti e sulla malavita coinvolta”. “La facciamo su un server straniero per evitare querele”, ha concluso.