Droga, arresto immediato per chi spaccia: l'annuncio di Lamorgese
La ministra dell'Interno ha annunciato una nuova norma per punire gli spacciatori abituali di droga
“Ho predisposto una norma per superare l’attuale disposizione dell’art. 73 comma cinque che non prevede l’arresto immediato per i casi di spaccio di droga”. Lo ha detto ieri, riporta l’Ansa, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese dopo aver presieduto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza in Prefettura ad Ancona, dove ha anche incontrato i familiari delle vittime della tragedia alla Lanterna Azzurra di Corinaldo.
“Abbiamo fatto un tavolo di lavoro con il ministero della giustizia – ha spiegato – e abbiamo trovato una soluzione che convince sia noi che la giustizia, dando la possibilità di arrestare immediatamente con la custodia in carcere coloro che si macchiano di questo reato”.
Fonti del Viminale hanno spiegato all’Ansa che l’obiettivo della norma è quello di colpire in modo più efficace gli spacciatori abituali di droga, quelli, cioè, che si macchiano di recidiva e riescono però a tornare subito ‘al lavoro’.
“È stato rilevato – ha osservato la ministra – il fatto che arrestare, senza custodia in carcere, e il giorno dopo vedere nello stesso angolo di strada lo spacciatore preso il giorno prima, incide anche sulla demotivazione del personale di polizia che tanto si impegna su questo versante e vede la propria attività essere posta nel nulla quando il giorno dopo li ritroviamo nello stesso posto”.
Ad Ancona, il ministro ha rilevato una diminuzione di reati in città (-10%) e in provincia (-13%) e una situazione “sotto controllo dove funziona molto bene la fase di prevenzione”. Lamorgese ha annunciato l’arrivo nel 2020 di “una ventina di persone ulteriori” che andranno ad integrare l’organico della polizia.
Il segretario di +Europa Benedetto Della Vedova ha commentato così su Facebook l’annuncio della ministra: “Aspettiamo di leggere il testo che i ministri Lamorgese e Bonafede confezioneranno, ma dalle anticipazioni di stampa sembra che la grande idea dell’esecutivo rischierà di mandare in galera decine di migliaia di giovani e meno giovani anche solo per qualche canna in tasca”.
“Manco Salvini e il governo Conte uno – ha aggiunto – erano arrivati a proporre una cosa così”.
“Quanto invece – ha spiegato l’ex radicale – alla necessità di aggravare le pene contro il ‘micro-spaccio’, che sembra essere la giustificazione di questa operazione politico-pubblicitaria, decenni di applicazione di una legge sulla droga iper-proibizionista, dimostrano che la possibilità di fronteggiare la diffusione delle droghe, mandando in galera migliaia di persone in più, rende più insicure le carceri, ma non rende più sicure le strade e non toglie un solo grammo di droga dal mercato”.