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Dl Aiuti bis, stop al bonus 200 euro ma stipendi più alti: quanto può aumentare la busta paga

Decreto Aiuti bis vicino al via libera: grazie alla decontribuzione aumenterà la busta paga dei lavoratori con reddito fino a 35mila euro lordi l'anno

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Sono giorni caldi per l’approvazione del decreto Aiuti bis da parte del Governo Draghi. L’esecutivo uscente, nonostante la sua caduta, continua a lavorare per portare avanti i dossier aperti e gli affari di competenza più urgenti. Il via libera al provvedimento arriverà entro la prossima settimana.

Sul tavolo 14,3 miliardi di euro in totale per finanziare le misure di aiuto destinate prevalentemente al taglio delle accise, ai lavoratori a basso reddito e ai pensionati. Tra queste, un nuovo taglio del cuneo fiscale che permetterà di fare aumentare gli stipendi per la restante parte del 2022.

Dl Aiuti bis, salta il bonus 200 euro

La decontribuzione andrà a sostituire il bonus 200 euro erogato nel mese di luglio. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni sullo stop all’indennità avevano fondamento.

Fonte foto: ANSA
Il presidente del Consiglio Mario Draghi accanto al ministro dell’Economia Daniele Franco

Complessivamente la misura è infatti costata circa 6,8 miliardi di euro, cifra che il governo dimissionario difficilmente avrebbe potuto riproporre.

Da qui la volontà di introdurre qualcosa di più strutturale e continuativo per incrementare i salari. Il bonus, ormai una tantum, sarà comunque riconosciuto a una serie di categorie di lavoratori rimaste escluse dall’erogazione di luglio.

Il taglio del cuneo contributivo

Con una minore pressione fiscale e meno imposte a gravare sul cedolino, il Governo garantisce ai lavoratori una maggiore liquidità a fine mese.

Ma non a tutti: il nuovo taglio del cuneo contributivo riguarderebbe solo coloro che beneficiano della decontribuzione attuata allo 0,8%, che ha già portato aumenti in busta paga. Quindi i dipendenti che hanno un reddito inferiore ai 35mila euro lordi annui.

Non è ancora chiaro quanto ammonterà l’ulteriore riduzione del cuneo fiscale. Secondo le indiscrezioni entrerebbe in vigore un taglio pari all’1%. In questo caso, complessivamente, si arriverebbe all’1,8% in meno da pagare per i lavoratori, senza conseguenze sulla pensione.

La misura dovrebbe restare valida fino alla fine dell’anno. Successivamente sarà l’esecutivo eletto alle politiche del 25 settembre a decidere, confrontandosi con i sindacati, se prorogare l’intervento.

Quanto può aumentare la busta paga con il Dl Aiuti bis

Tradotta in numeri reali, la presunta percentuale della decontribuzione quanto potrebbe valere in busta paga per i lavoratori a cui è destinata?

Secondo i calcoli del Corriere della Sera per un dipendente con un reddito di 35 mila euro la riduzione fiscale porterebbe a un aumento mensile dello stipendio di circa 27 euro.

Chi ha un reddito lordo di 28 mila euro si troverebbe circa 22 euro in più in busta paga al mese. Per un lavoratore con un reddito di 15mila euro l’aumento mensile sarebbe invece di circa 12 euro.

Per avere conferme sui dettagli del nuovo taglio al cuneo fiscale occorrerà tuttavia attendere la stesura del decreto Aiuti bis.

Fonte foto: 123RF
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