Guerra Israele-Hamas, ultime news: uccisi oltre 100 militanti di Hamas vicino a Khan Younis, a sud di Gaza
La guerra tra Israele e Hamas a Gaza è arrivata al giorno 109, strage di civili: il bilancio di morti e feriti
La guerra tra Israele e Hamas arriva al suo 109esimo giorno. Il ministero della Sanità di Hamas aggiorna i numeri riguardanti i morti palestinesi sarebbero oltre 25 mila di cui 8 mila bambini e i feriti più di 63 mila dall’inizio delle operazioni militari nella striscia di Gaza. Dallo scorso 7 ottobre sono morte 25.105 persone
Israele ha consegnato ad Hamas una proposta che include fino a due mesi di pausa nei combattimenti per il rilascio dei restanti ostaggi a Gaza. Israele si attende una risposta in tempi brevissimi.
L’esercito israeliano, intanto, ha affermato che l”operazione militare a Khan Yunis, nel sud della Striscia, durerà altri giorni con l’obiettivo di colpire i centri di Hamas. Nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 gennaio, intanto, si sono intensificati i combattimenti, con 21 soldati rimasti uccisi. Si tratta dell’episodio più grave per l’esercito israeliano dall’inizio della guerra.
Il racconto della giornata
-
Il Pentagono: "Distrutte oltre 25 strutture di lancio di missili Houthi da inizio gennaio"
Gli Stati Uniti hanno distrutto (o “degradato”) oltre 25 strutture di lancio di missili Houthi e più di 20 missili in Yemen da quando hanno iniziato a colpire il Paese all’inizio di gennaio. Lo ha comunicato il Pentagono attraverso un comunicato stampa.
-
Israele, uccisi oltre 100 militanti di Hamas in area di Khan Younis
L’esercito israeliano oggi ha ucciso oltre 100 militanti di Hamas nell’area occidentale di Khan Younis durante intensi combattimenti. Ad affermarlo nel corso di una conferenza stampa serale, il portavoce dell’Idf, l’ammiraglio Daniel Hagari. “Le truppe sul terreno stanno continuando la loro missione con determinazione”, ha detto Hagari secondo quanto riferito dal The Times of Israel. “Le nostre forze stanno continuando un’ampia offensiva a ovest di Khan Younis, una delle principali roccaforti di Hamas. Questa è un’area complessa, densamente popolata, e molti terroristi di Hamas si nascondono nell’area, anche in siti sensibili, cercando di sorprendere le nostre forze”, ha spiegato. “Le forze stanno combattendo coraggiosamente, con una varietà di metodi… e con il supporto aereo e di intelligence”. Alla domanda sull’incidente di ieri, in cui una cellula di Hamas è riuscita a lanciare Rpg contro le truppe che operano a soli 600 metri dal confine, Hagari ha risposto: “Ci sono ancora cellule terroristiche isolate vicino al confine”. Piccole cellule di Hamas “continueranno ad ‘accompagnarci’ e sarà necessario tornare costantemente indietro per completare il lavoro”.
-
Guterres: nuovo appello per un cessate il fuoco umanitario
“Rinnovo il mio appello per un cessate il fuoco umanitario immediato. Ciò garantirà che aiuti sufficienti arrivino dove sono necessari, faciliterà il rilascio degli ostaggi e aiuterà a ridurre le tensioni in Medio Oriente”. Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza. “Una fine duratura al conflitto israelo-palestinese può avvenire solo attraverso una soluzione a due Stati – ha aggiunto – Il rifiuto ai massimi livelli del governo israeliano è inaccettabile e prolungherebbe indefinitamente un conflitto diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globali”.
-
Lavrov a al-Maliki: "Fine immediata della strage e soluzione a due Stati"
Sergei Lavrov ha parlato con il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese Ryad al-Maliki, con cui ha concordato l’importanza di una soluzione della crisi in Medio Oriente che preveda l’istituzione di uno stato palestinese, ha reso noto il ministero degli Esteri russo. I ministri hanno anche sollecitato l’immediata fine della strage e la ripresa del processo di pace, secondo la soluzione dei due Stati.
-
Autorità Houthi chiedono agli operatori umanitari britannici e statunitensi di lasciare lo Yemen
Le autorità Houthi hanno chiesto agli operatori umanitari britannici e statunitensi di lasciare lo Yemen. E’ quanto riferisce Sky News, che cita una lettera del ministero degli Affari Esteri controllato dagli Houthi al coordinatore delle Nazioni Unite che chiede agli operatori umanitari con cittadinanza statunitense e britannica di lasciare il paese entro 30 giorni. Il ministero, si legge nella lettera, “invita inoltre a non assumere dipendenti con doppia nazionalità provenienti dai paesi sopra menzionati”.
-
Antonio Tajani in Libano, Israele e Palestina
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sarà in un’ulteriore missione in Medio Oriente da domani fino al 25 gennaio, con tappe a Beirut, Tel Aviv, Gerusalemme e Ramallah. Lo rende noto la Farnesina. Riferendosi alla situazione nella Striscia di Gaza, Tajani ha commentato che “l’Italia sta continuando a lavorare per scongiurare il rischio di un allargamento del conflitto e per favorire una de-escalation”, aggiungendo che “dobbiamo ripristinare al più presto un orizzonte politico verso una soluzione a due Stati, che rappresenta la risposta più efficace alla violenza efferata di Hamas”. In Libano, Tajani avrà incontri con esponenti di primo piano del governo libanese e si recherà in visita alla Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL), da cui avrà un videocollegamento con il contingente italiano presso la Missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL), dove l’Italia è presente attualmente con 1.062 soldati. La missione MIBIL svolge dal 2015 attività di addestramento in favore delle Forze Armate libanesi per accrescerne la capacità di controllo del territorio.
-
Un inviato degli Usa in Medio Oriente per i colloqui sugli ostaggi di Hamas
Gli Stati Uniti hanno confermato che l’inviato americano per il Medio Oriente Brett McGurk è in visita nella regione per parlare di un possibile accordo per il rilascio delle ostaggi nelle mani di Hamas in cambio di una pausa dei combattimenti a Gaza. McGurk è stato in Egitto e visiterà altri paesi per discutere “un potenziale altro accordo per gli ostaggi, che dovrebbe richiedere una pausa umanitaria di qualche durata”, ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
-
Casa Bianca: "Aperti a pause umanitarie lunghe a Gaza"
Gli Stati Uniti sono aperti a sostenere lunghe pause umanitarie per il rilascio degli ostaggi e per la consegna di ulteriori aiuti a Gaza. Lo afferma il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale John Kirby, rispondendo a chi gli chiedeva se gli usa appoggerebbero pause di 30 o 60 o 90 giorni. Kirby ha inoltre osservato come ieri “e’ stato un giorno terribile per l’Idf in termini di perdite”.
-
Casa Bianca: "Centrati gli obiettivi dell'attacco agli Houthi"
I raid contro gli Houthi hanno “l’obiettivo che è quello di diminuire le loro capacità di colpire nel Mar Rosso. Le informazioni preliminari del Pentagono indicano che gli obiettivi” dell’ultimo attacco “sono stati centrati”. Lo afferma il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby.
-
Unicef: "A Gaza più di 1000 bambini mutilati"
“A Gaza, secondo le notizie che ci arrivano, più di 1.000 bambini hanno subito la perdita di un arto a causa dei bombardamenti, cambiando profondamente la loro vita”. Lo scrive Unicef Palestina su X.
-
Qatar: in corso colloqui seri con flusso costante risposte
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari, ha espresso un cauto “ottimismo” per i colloqui in corso per raggiungere un accordo tra Israele e Hamas, nonostante finora le risposte siano state negative. Ci sono “discussioni serie da entrambe le parti, abbiamo presentato idee a entrambe le parti, riceviamo un flusso costante di risposte da entrambe le parti, e questo di per sé è motivo di ottimismo”, ha riferito, esortando a concentrarsi “sul processo di mediazione in sé'”.
-
Dombrovskis: "Il traffico nel Mar Rosso è calato del 22%"
“Tra il 25 e il 30% dei container mondiali passano attraverso il Mar Rosso e in questo mese abbiamo visto una diminuzione del traffico del 22%: la libertà di navigazione è essenziale per l’Ue dato che siamo una potenza commerciale, che esporta bene e servizi per 3,1 trilioni di euro e importa per 2,8 trilioni”. Lo ha detto Valdis Dombrovskis, commissario europeo per il Commercio. “Al momento – ha aggiunto – non ci sono impatti visibili su prezzi energetici, o su prezzi de beni, ma vediamo già degli effetti sul prezzo dei trasporti: maggiori impatti dipendono dalla durata della crisi”.
-
Unrwa: "Sei palestinesi uccisi nel nostro rifugio"
“Uno dei più grandi rifugi dell’Unrwa a Khan Yunis (sud di Gaza) è stato colpito durante le operazioni militari di ieri. Almeno 6 rifugiati sono rimasti uccisi e molti altri feriti duranti gli intensi combattimenti intorno al nostro rifugio”. Lo ha riferito il commissario generale dell’agenzia Onu per i palestinesi, Philippe Lazzarini, sottolineando che “lo staff terrorizzato, pazienti e rifugiati sono ora intrappolati all’interno dei pochi ospedali rimasti a Khan Yunis mentre gli intensi combattimenti continuano”. “Esorto tutte le parti a prendere ogni precauzione per ridurre al minimo i danni e proteggere i civili, le strutture mediche e il personale Onu locale in conformità con il diritto internazionale”, ha concluso Lazzarini.
-
Hamas respinge proposta Israele per tregua di due mesi
Hamas ha rifiutato la proposta israeliana per un cessate il fuoco di due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi. Lo riferisce un alto funzionario egiziano, in condizioni di anonimato, all’Associated Press.
-
Mezzaluna rossa: "Spari a Khan Yunis contro nostri veicoli"
Un portavoce della Mezzaluna Rossa palestinese ha accusato oggi l’esercito israeliano di aver aperto il fuoco contro suoi veicoli di soccorso che a Khan Yunis (a sud di Gaza) cercavano di prestare soccorso a feriti. Lo riferisce Haaretz, ripresa dall’Ansa, aggiungendo che anche oggi il locale ospedale Nasser resta circondato dall’esercito, per il secondo giorno consecutivo.
-
Qatar: in corso sforzi mediazione per porre fine a guerra
Gli sforzi di mediazione per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza sono in corso. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar in una conferenza stampa, ripresa da Askanews, senza fornire ulteriori dettagli. Israele avrebbe presentato una proposta attraverso Qatar ed Egitto che lo vedrebbe sospendere la sua offensiva militare contro Hamas per un periodo di due mesi, in cambio del rilascio graduale dei restanti 136 ostaggi a Gaza. L’escalation, però, starebbe minando la mediazione.
-
Ex ostaggi, "donne e uomini violentati nei tunnel a Gaza"
Aviva Siegel, una donna ex ostaggio a Gaza, poi rilasciata, e sua figlia Shir hanno raccontato davanti a una Commissione della Knesset che “donne e uomini sono violentati dai terroristi nei tunnel sotto la Striscia. Portano vestiti da bambole per le ragazze. Hanno trasformato le ragazze nelle loro bambole, con cui possono fare quello che vogliono”. Anche la ex ostaggio Chen Goldstein Almog ha detto che “ci sono ragazze lì senza mestruazioni da molto tempo e forse è per questo che dovremmo pregare, che sia il corpo a proteggerle in modo che, Dio non voglia, non rimangano incinte”. Lo riporta l’Ansa.
-
Esercito annuncia accerchiamento totale di Khan Yunis
Le forze israeliane di terra hanno completato l’accerchiamento di Khan Yunis, la principale città nel settore meridionale della striscia di Gaza, ed hanno rafforzato la propria presenza al suo interno. Lo ha reso noto il portavoce militare. All’operazione, ha aggiunto, hanno partecipato unità di paracadutisti, della brigata Givati e mezzi blindati, assistiti da unità di commando. Quell’area – ha aggiunto il portavoce, citato dall’Ansa – è ritenuta una roccaforte della ‘Brigata Khan Yunis’ di Hamas. Nel corso delle operazioni, ha aggiunto il portavoce, ”abbiamo eliminato decine di terroristi e preso possesso di magazzini di armi”.
-
Aumenta il bilancio dei morti a Gaza
Sale il bilancio dei morti a Gaza dall’inizio della guerra: secondo il Ministero della Sanità della Striscia controllato da Hamas il numero delle vittime è ora arrivato a 25.490. I feriti sarebbero 63.354.
-
Iran a Usa, i raid sugli Houthi sono un errore strategico
“Abbiamo mandato messaggi agli Usa, avvertendoli seriamente che gli attacchi congiunti” con il Regno Unito contro gli Houthi in Yemen sono “un errore strategico” e “minacciano la pace e la sicurezza regionali e causano l’allargamento della guerra a Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, ieri sera New York, dopo l’annuncio degli Stati Uniti sui nuovi raid. Lo riporta l’Ansa.
-
Netanyahu, "giorno duro ma non fermeremo la guerra"
”Abbiamo vissuto uno dei giorni più pesanti dall’inizio del conflitto”, ma non per questo ”Israele smetterà di combattere fino alla vittoria totale”. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu riferendosi all’esplosione che ha causato la morte di 21 soldati ad Almaazi, nel centro della Striscia di Gaza. ”Sono cosciente che la vita delle famiglie degli eroici soldati caduti – ha aggiunto, citato dall’Ansa – cambierà per sempre. Io provo dolore per queste perdite e abbraccio i parenti dei nostri militari”. Il premier ha confermato che sulla vicenda è stata aperta una indagine da parte dell’esercito.
-
Hamas vuole cessate il fuoco permanente
Israele ha proposto un cessate il fuoco di due mesi e la liberazione dei palestinesi detenuti in cambio di un rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, ma l’organizzazione palestinese avrebbe rifiutato, chiedendo una tregua permanente. Lo ha rivelato un alto funzionario egiziano ad Associated Press, ripreso da LaPresse.
-
Sud di Gaza, nella notte uccisi 21 soldati israeliani
Ventuno soldati sono rimasti uccisi la scorsa notte nei combattimenti in corso a Khan Yunis, a sud di Gaza. Lo ha reso noto il portavoce militare Daniel Hagari. Si tratta dell’episodio più grave per l’esercito israeliano dall’inizio della guerra.
-
Leader Houthi: gli attacchi Usa e Gb rafforzano il nostro popolo
Dopo gli ultimi attacchi aerei statunitensi e britannici contro i ribelli Houthi dello Yemen, il leader del movimento Mohamed Ali al-Houthi ha affermato che le operazioni occidentali non faranno altro che rafforzare il popolo yemenita. In una dichiarazione pubblicata da al-Houthi su X, il leader dei ribelli yemeniti ha affermato che “gli americani e gli inglesi devono capire che siamo in un momento di risposta e che il nostro popolo non sa arrendersi”.
-
Israele aspetta una risposta da Hamas "in tempi brevissimi"
Israele si attende da Hamas una risposta in tempi brevissimi alla sua nuova proposta di tregua in cambio di ostaggi, scrive il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth. La proposta prevede una pausa di due mesi nei bombardamenti su Gaza in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi ancora detenuti nell’enclave palestinese. La tregua proposta è decisamente più lunga rispetto alla pausa di una settimana nell’accordo precedente e il rilascio dei rapiti avverrebbe in più fasi: prima le donne e gli anziani, poi gli uomini più giovani, infine i soldati e i cadaveri. Inoltre, Israele si impegnerebbe a rilasciare altri detenuti palestinesi nelle carceri.
-
Cnn: "Israele ha proposto a leader Hamas salvacondotto per lasciare la Striscia di Gaza"
Israele ha offerto un salvacondotto ai leader di Hamas per lasciare incolumi la Striscia di Gaza, nell’ambito di una più ampia proposta per un cessate il fuoco nel territorio palestinese teatro da mesi di aspri combattimenti. Lo riferisce l’emittente televisiva “Cnn”, secondo cui la proposta conferma le difficoltà incontrate da Tel Aviv nel tenere fede all’impegno di distruggere completamente l’organizzazione islamista palestinese, dopo il sanguinoso attacco sferrato da quest’ultima contro Israele il 7 ottobre scorso.
-
La mappa
-
Nel 108esimo giorno di guerra tra Israele e Hamas il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha usato il pugno duro ribadendo, a Ue e Usa, che finché sarà premier d’Israele non ci sarà nessuno Stato palestinese, tantomeno con sovranità su Gaza. La Striscia dovrà essere “smilitarizzata” e “restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione”. Per il segretario generale dell’Onu Guterres, “le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale”.
Un nuovo raid sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia, ha provocato almeno quattro morti. In un altro attacco aereo, contro un edificio di Damasco, sono rimaste uccise almeno 10 persone, tra le quali il capo dell’intelligence in Siria delle Guardie rivoluzionarie, il suo vice e altri due pasdaran.