Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi: cresce il numero delle vittime dell'attacco di Hamas, oltre 1.400

Il presidente francese Emmanuel Macron ha voluto “mettere in guardia” il presidente iraniano Ebrahim Raisi “contro qualsiasi escalation o estensione del conflitto” tra Israele e Hamas, “in particolare in Libano“. Lo ha reso noto l’Eliseo, dando notizia del colloquio telefonico tra i due leader.

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver ucciso un altro importante comandante di Hamas nella Striscia di Gaza: si tratta di Muataz Eid, considerato il capo del team di sicurezza del distretto sud, ucciso in un raid aereo condotto grazie ad informazioni di intelligence dello Shin Bet e del direttorato di intelligence militare.

Israele “si aspetta che il Vaticano emetta una condanna chiara e inequivocabile delle azioni terroristiche omicide dei terroristi di Hamas che hanno colpito donne, bambini e anziani per il solo fatto che sono ebrei e israeliani. È inconcepibile che si esprima preoccupazione in primo luogo per i cittadini di Gaza quando Israele seppellisce 1.300 persone uccise”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen in un colloquio telefonico con il segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, Paul Gallagher.

La Marina israeliana ha affondato una nave di Hamas. Pubblicato sui social un video del combattimento davanti alla costa di Ashkelon.

Nel nord della Striscia di Gaza la situazione è drammatica, gli ospedali sono sovraccarichi e si stanno esaurendo i farmaci e gli antidolorifici. I feriti urlano dal dolore, mentre chi avrebbe bisogno di cure non riesce a raggiungere gli ospedali per il rischio dei bombardamenti. È quanto riferiscono alcuni membri del team di Medici Senza Frontiere (Msf) che sono rimasti nel nord della Striscia di Gaza, continuando per quanto possibile a curare i feriti negli ospedali o che stanno cercando rifugio con le loro famiglie. “Gli ospedali funzionano a malapena. La maggior parte del personale medico ha lasciato l’ospedale ed è andato via con le proprie famiglie perché questo non è più un luogo sicuro — ha detto Mohammed Abu Mughaiseeb, vicecoordinatore medico di Msf a Gaza —. Le scorte di medicinali si stanno esaurendo, anche nelle farmacie private”.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceverà domani, lunedì 16 ottobre, a Palazzo Chigi, il re di Giordania Abdullah II Ibn Al Hussein. Lo comunica Palazzo Chigi.

L’invasione di Gaza da parte di Israele potrebbe portare a un “genocidio di proporzioni senza precedenti”. Lo affermano la Lega araba e l’Unione africana in una dichiarazione congiunta in cui chiedono l’intervento dell’Onu e della comunità internazionale per “fermare la catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi”.

Il valico di frontiera di Rafah tra la Striscia di Gaza e l’Egitto “sarà aperto” per gli aiuti umanitari verso i territori palestinesi. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine di un incontro con i vertici egiziani al Cairo.

Sale anche il bilancio delle vittime palestinesi dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza: secondo il ministero della Sanità di Hamas i morti sono oltre 2.450.

Sale il bilancio delle vittime in Israele per l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. L’ufficio del primo ministro ha fatto sapere che i morti sono oltre 1.400.

L’esercito israeliano ha reso noto che l’aviazione sta effettuando raid aerei in Libano per colpire infrastrutture militari degli Hezbollah. Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha avvertito il gruppo libanese alleato di Hamas: “Non vogliamo un’escalation. Abbiamo una missione da compiere, quindi se Hezbollah sceglie di intraprendere la strada della guerra, pagherà un prezzo molto alto”.

Gli Stati Uniti temono un’escalation della guerra tra Israele e Hamas, in particolare la prospettiva di un coinvolgimento diretto dell’Iran e l’apertura di un nuovo fronte al nord, sul confine tra Israele e Libano. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan in un intervento alla Cbs.

Israele ha ripreso la fornitura di acqua nella zona meridionale della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani, che citano forti pressioni in merito da parte degli Stati Uniti.

Continuano i lanci di missili anti tank dal Libano contro il nord di Israele, compreso contro una postazione dell’esercito israeliano. Lo riferisce il Jerusalem Post aggiungendo che ai residenti di Menara, Malkia, Yiftach, Margaliot e Ramot Naftali è stato chiesto di cercare riparo. Da stamattina diversi missili anticarro sono stati lanciati da Hezbollah contro Shtula, ha riferito l’esercito israeliano che ha a sua volta risposto colpendo il sud del Libano. Hezbollah, aggiunge il Jerusalem Post, ha rivendicato il lancio di missili. Negli attacchi di stamattina, tre civili sono rimasti feriti mentre un soldato israeliano è morto, precisa l’esercito.

Hamas “pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella prima riunione di gabinetto del governo di emergenza. “Questo governo sta lavorando 24 ore al giorno e l’unità  di Israele manda un chiaro messaggio alla nazione, al nemico e al mondo”. La riunione ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo degli oltre 1.300 israeliani morti a causa dell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.

“Nessuno può garantire il controllo della situazione” se Israele invade Gaza. E’ l’avvertimento lanciato da Teheran.

Sirene di allarme anti razzi stanno risuonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l’ANSA sul posto.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane ha comunicato che dall’inizio del conflitto con Hamas del 7 ottobre scorso, l’esercito israeliano ha arrestato in Cisgiordania 330 palestinesi ricercati, inclusi 190 affiliati all’organizzazione terroristica. Solo ieri sera sono stati arrestati 33 membri di Hamas.

Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha affermato in un’intervista rilasciata a Rtl, che “non ci sono rischi imminenti” di attentati in Italia in relazione alla guerra Israele-Hamas “ma nulla va sottovalutato”. “Siamo pronti a fronteggiare” eventuali minacce, “non bisogna drammatizzare anche se le cose possono cambiare” ha dichiarato il titolare della Farnesina, spiegando inoltre di essere al lavoro “far uscire attraverso il valico di Rafah un gruppo di italiani che sono nella Striscia di Gaza. In tutto dovrebbero essere una dozzina, alcuni italo-palestinesi”.

Secondo quanto riportato dall’Istituto statunitense Isw specializzato in analisi militari “il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha avvertito che l’Asse della Resistenza risponderà a Israele ‘al momento opportuno’ se le Nazioni Unite non fermeranno gli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza”

“Centinaia di migliaia di palestinesi” si sono già spostati verso il sud della striscia di Gaza, come ordinato da Israele: lo ha affermato in una conferenza stampa il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aggiungendo che ” Hamas ricorre a sistemi energici per impedire in modo attivo quegli spostamenti”. “Facciamo appello alla popolazione: spostatevi a sud, oltre il fiume Wadi Gaza, per la vostra sicurezza” ha dichiarato.

“Penso che sicuramente qualche mio amico è tra loro” ha risposto così Papa Francesco al giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman che gli aveva detto che molti argentini sono tra le vittime dell’attacco di Hamas in Israele, tra i feriti, i morti e gli ostaggi. “Lo so, lo so”, ha detto il Pontefice per telefono dicendo di essere “molto vicino”. Il giornalista ha postato il video della telefonata con il Papa sui social.

Tre civili israeliani sono stati feriti da un missile anti tank a Shtula, nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito, citato dai media. L’esercito sta ora rispondendo all’attacco colpendo da dove è partito il fuoco.

L’Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l’inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un’ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l’operazione israeliana a Gaza continua. Lo riporta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione.

Le forze armate israeliane hanno rivendicato l’uccisione in un raid a Gaza di Bilal al-Qadr, il comandante dell’unità di Khan Younis della Nukhba, reparto di elite di Hamas. Lo riporta il Jerusalem Post, precisando che l’operazione è stata diretta dallo Shin Bet e che al-Qadr è ritenuto responsabile delle carneficine del 7 ottobre nei kibbutz di Nirim e Nir Oz.

Il tenente colonnello Jonathan Conricus, portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF)ha dichiarato alla CNN che Tel Aviv avvierà “operazioni militari significative” solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza. “La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l’area”, ha detto . “È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore” ha aggiunto.

La settima giornata di guerra tra le forze israeliane ed Hamas si è conclusa, secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, con oltre 400 vittime e 1.500 feriti provocati dai bombardamenti sulla striscia di Gaza. Nella giornata di sabato 14 ottobre, Tel Aviv ha annunciato l’uccisione di due comandanti di Hamas responsabili delle stragi, mentre l’organizzazione terroristica ha comunicato che nove ostaggi israeliani sarebbero rimasti uccisi nei raid aerei.

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