Coronavirus, l'Oms detta le linee guida per la Fase 2
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha fornito le indicazioni per la Fase 2 dell'emergenza coronavirus
Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, è tornato a parlare dell’emergenza coronavirus nel consueto briefing sul Covid-19, che oggi cade nel centesimo giorno da quando all’Organizzazione Mondiale della Salute sono stati notificati “i primi casi di polmonite con una causa sconosciuta”.
Il direttore generale dell’Oms ha detto: “Il primo gennaio, poche ore dopo essere stati notificati dei primi casi, abbiamo attivato il nostro Incident Management Support Team per coordinare la nostra risposta a livello regionale e nazionale”.
Tedros Adhanom Ghebreyesus ha anche detto che “nei prossimi giorni, l’Oms pubblicherà una nuova strategia con le stime dei fondi necessari ad affrontare la fase 2 della pandemia di coronavirus”.
Intanto, proprio a proposito della cosiddetta fase 2 dell’emergenza coronavirus, il vicedirettore dell’Oms Ranieri Guerra ha dichiarato: “Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile, non siamo in una diminuzione netta ma in un rallentamento della velocità”.
Ranieri Guerra ha sottolineato che “c’è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus“.
Poi il vicedirettore dell’Oms ha aggiunto che si potrebbe pensare a riaperture “per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età” ma sempre con “un occhio a una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c’è”.
In merito alla situazione dell’Italia, Ranieri Guerra ha detto: “Non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questo rischio”.
Il vicedirettore dell’Oms, sulle linee guida per la Fase 2, ha detto inoltre che uscire dal lockdown sarà possibile prevedendo una “riapertura a fasi” ma solo se saranno garantiti dei “requisiti minimi” come, ad esempio, “la capacità di identificare con assoluta certezza entro 24-36 ore la casistica sospetta, con una presenza pervasiva sul territorio”.
Ranieri Guerra ha poi affermato: “Bisogna riaprire per fasi: riaprire parzialmente quando ci saranno condizioni minime e poi, a distanza di un paio settimane, procedere con aperture successive in modo da poter contenere l’eventuale nuovo focolaio epidemico”.
Infine, Guerra ha fatto chiarezza sulla cosiddetta “patente di immunità“: “Il ministro Speranza sta individuando la procedura per individuare un test (sierologico) affidabile. Un test certo al 100% non esiste. Scordatevi che ci sia la patente di immunizzato. Ci potrebbe essere viceversa la patente di non contagiato, e quindi la patente di vulnerabilità. Chi è vulnerabile va protetto e credo che su questo nessuno abbia dubbi. Come proteggerlo? Questo è il tema”.