Coronavirus, caso scuola in Italia: l'annuncio del ministro
Il ministro dell'Istruzione Azzolina fa chiarezza sul caso scuole per l'emergenza coronavirus
Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ha fatto chiarezza sul “caso scuole”, dopo l’aggiornamento da parte del ministero della Salute della circolare per le scuole che parlava di una “permanenza volontaria a casa” per i bambini e gli studenti recentemente ritornati in Italia dalle aree della Cina interessate dall’epidemia di coronavirus e di assenze giustificate.
Intervista da ‘La Stampa’, Azzolina ha chiarito che non saranno i presidi o i genitori a dover decidere: “Saranno i medici a decidere se gli studenti rientrati dalla Cina debbano restare a casa o tornare in classe”.
Il ministro ha aggiunto: “Nessun pericolo perché ci sarà un monitoraggio quotidiano degli studenti di ritorno dalla Cina. Non da parte delle scuole, ma delle Asl di riferimento. La questione è medica e non scolastica”.
Coronavirus, la circolare del ministero della Salute per le scuole
Nell’aggiornamento da parte del Ministero della Salute della circolare per le scuole si legge: “Fermo restando il diritto inalienabile di bambini e ragazzi, di qualsiasi nazionalità, di frequentare liberamente e regolarmente la scuola in assenza di evidenti e conclamate controindicazioni di carattere sanitario, in uno spirito di massima precauzione, il Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento, favorisce una ‘permanenza volontaria fiduciaria’ a casa sino al completamento del periodo di 14 giorni dalla partenza dalla Cina”.
La circolare – ha spiegato in una nota il ministero della Salute – riguarda i bambini che frequentano i servizi educativi dell’infanzia e gli studenti, fino alla scuola secondaria di secondo grado, di ogni nazionalità, che nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia“.
La misura di precauzione prevista in questi casi “è quella di una sorveglianza attiva, quotidiana, del ‘Dipartimento di prevenzione della Asl di riferimento’ attivato dal dirigente scolastico su segnalazione della famiglia. Tale monitoraggio consiste nella puntuale verifica della febbre e dei sintomi tipici del nuovo coronavirus 2019-nCoV”.
“Di fronte alla crescita del livello di diffusione del coronavirus 2019-nCoV in Cina – ha concluso il ministero – l’aggiornamento della circolare è ispirato, coerentemente con tutti i precedenti provvedimenti del ministero, al principio di massima precauzione. Nelle prossime settimane è, infatti, previsto il rientro di studenti che si trovano attualmente in Cina“.
“Con questo provvedimento il ministro Speranza si dimostra corretto e responsabile, scegliendo la via della tutela della salute e del bene dei cittadini”.Così il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha commentato l’aggiornamento alla circolare.
“Finalmente – continua Zaia – si può parlare di isolamento fiduciario per quei pochi casi di studenti delle scuole dell’obbligo che arrivano da una permanenza in zone infette da Coronavirus. Ho sentito più volte il Ministro, a lui va riconosciuto che, come noi, sa guardare oltre gli schieramenti politici”.
“I giovani che possono arrivare da zone infette, dichiarate tali dall’Oms, non sono solo cittadini cinesi – prosegue – Possono essere italiani o di qualsiasi altra cittadinanza. È bene che, anche fossero asintomatici, possano essere seguiti dai nostri dipartimenti di prevenzione e servizi sanitari e, logicamente, essere agevolati verso un percorso di isolamento fiduciario per gli indispensabili 14 giorni”.
Questo il tweet in merito del segretario della Lega Matteo Salvini: “Anche il ministero alla fine ha deciso: niente scuola per gli studenti di ritorno dalla Cina, che possono stare a casa giustificati. I governatori della Lega, insultati da qualche fesso di sinistra per giorni, allora avevano ragione e aspettano le scuse di chi li ha accusati di allarmismo è razzismo: prevenire è meglio che curare”.