Convegno no vax Torino, pronto a nascere un partito? La rivelazione di Mattei: "Perché sono contro al vaccino"
Ugo Mattei, leader della Commissione dubbio e precauzione, pensa a un nuovo partito per riunire no vax e/o no Green pass? La sua risposta
Nei giorni scorsi è andato in scena, a Torino, un evento organizzato dalla neonata ‘Commissione dubbio e precauzione’, che annovera personalità contro il vaccino e/o contro il Green pass del calibro di Massimo Cacciari, Alessandro Meluzzi, Carlo Freccero e Giorgio Agamben. Tutti capeggiati da Ugo Mattei, giurista piemontese di 60 anni che in passato si è schierato a favore della battaglia No Tav e pochi mesi fa si è candidato sindaco a Torino con una lista civica. Lo ha intervistato ‘La Repubblica’.
Mattei: “Non sono un no vax”
Mattei ha spiegato di non essere un no vax: “Gli altri vaccini li ho fatti tutti, anche da adulto. Come quello contro la febbre gialla, prima di andare in Africa: non sono un no vax“.
Il vaccino contro il Covid “mi pareva una cosa buona“, ma Mattei ha deciso “di non farlo per non toglierlo a chi ne aveva più bisogno di me”, visto che in quanto docente universitario avrebbe avuto la precedenza.
“Poi ho studiato, mi sono documentato. Non convince, tra le varie cose, il fatto che sia un vaccino il cui trial finirà soltanto alla fine del 2023 – ha aggiunto -: l’autorizzazione è condizionata. È in corso una sperimentazione a cui non voglio partecipare”.
Senza vaccino non potrà tornare in aula, ma poco male: “Sto scrivendo un libro. Resto a casa. Non sono nocivo a terzi”.
Ugo Mattei, leader della Commisione dubbio e precauzione, movimento di intellettuali contro il Green pass e/o il vaccino
Mattei: “Il Green pass non serve a niente”
Nel mirino della ‘Commissione dubbio e precauzione’ c’è la richiesta di “riprendere delle condizioni di dialogo e poter esercitare una critica necessaria. Si spera che sia ancora possibile in questo Paese”.
Per Mattei, infatti, per fronteggiare il Covid “bastano mascherine, depuratori, tamponi salivari distribuiti in massa, li ho proposti anche per controllare gli studenti all’università. Sono molto più responsabile di tanti che hanno il Green pass e che vivono come se non potessero più contagiare. Sono più responsabile del governo“.
Il docente ha poi aggiunto che “il Green pass non serve a niente! Io li vedo i giovani, si muovono come se non potessero più ammalarsi. È una forma di controllo sociale. Ci propinano l’idea che serve per debellare la pandemia, ma non è così. E i cittadini, spaventati, si affidano al potere come pazienti. Tra un po’ ci carpiranno altri tipi di informazioni: ci controlleranno per capire se paghiamo le tasse“.
Alla contestazione dell’intervistatore che fa presente come “senza il vaccino avremmo mille morti al giorno”, Mattei ha replicato: “Cosa c’entra? Cosa c’entra? Io faccio un discorso di carattere costituzionale. Si stanno obbligando le persone al Green pass con argomenti estortivi contrari alla Costituzione, hanno cacciato nella sofferenza milioni persone“.
“Con i soldi pubblici – ha aggiunto -, si è deciso di sovvenzionare aziende come Pfizer, che uccidono così la concorrenza. È il modello economico del neoliberismo che si ripropone”.
E ancora: “Utilizzano il lavoro per violentare il consenso. O fai il Green pass o non hai agibilità. O ti vaccini o sei fuori. È una logica padronale. Un ricatto. Un vulnus enorme”.
Mattei, possibile partito all’orizzonte?
“Non so. Potrebbe servirebbe uno strumento per guidare milioni di persone che stanno soffrendo in questo modo. Ma non lo chiamerei partito. Lo chiamerei ‘olistico’: cioè, ‘del tutto'”.