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Caos in Sri Lanka, il presidente fugge dopo le proteste della popolazione: occupata la residenza presidenziale

Nello Sri Lanka i manifestanti hanno costretto il presidente a fuggire dalla sua residenza: esplode la rabbia nel Paese per il carovita insostenibile

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Migliaia di manifestanti nella città di Colombo, nello Sri Lanka, hanno preso d’assalto la residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa e hanno preso il controllo dei suoi uffici amministrativi, mentre la folla invoca le dimissioni del governo. Le proteste sono una diretta conseguenza della peggiore crisi economica dal 1948, anno dell’indipendenza dal Regno Unito.

Scontri con la polizia

La polizia ha usato gas lacrimogeni e idranti contro i manifestanti e sono stati sparati colpi in aria. Tuttavia, la folla è riuscita a dirigersi verso la residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa e a fare irruzione nella lussuosa villa di epoca coloniale, chiedendo a gran voce le dimissioni di Rajapaksa, nel frattempo scortato al sicuro dai militari e dalle forze di sicurezza.

Almeno 20 persone, compresi alcuni agenti di polizia, sono rimaste ferite e ricoverate in ospedale nelle proteste anti-governative.

Voci sulla fuga all’estero del presidente

Secondo il ministero della Difesa, Rajapaksa è stato trasferito dalla sua residenza nella giornata di venerdì 8 luglio, per via del timore che la protesta annunciata nella giornata di sabato 9 luglio potesse degenerare, come è poi avvenuto.

Attualmente la sua posizione è sconosciuta e secondo il Guardian ci sono voci che possa aver lasciato il Paese. Secondo fonti vicine al governo, il presidente avrebbe abbandonato la propria residenza ufficiale a Colombo pochi minuti prima che fosse presa d’assalto da migliaia di manifestanti.

Anche l’ufficio del presidente a Galle Face, a Colombo, è stato occupato da migliaia di manifestanti, che hanno superato le barricate e preso d’assalto l’edificio.

Il carovita getta il Paese nel caos

Lo Sri Lanka sta facendo i conti con una crisi economica devastante e nella quale il governo non riesce ad importare cibo, carburante e medicinali.

I benzinai hanno dovuto chiudere, le scuole sono state chiuse dal governo e tutte le operazioni mediche sono state posticipate o annullate per carenza di farmaci e attrezzature.

L’inflazione è salita del 54,6% e i prezzi dei generi alimentari sono quintuplicati, mentre due terzi degli abitanti deve lottare per sopravvivere. La rabbia della popolazione è diretta verso il presidente e la famiglia Rajapaksa, la dinastia politica più potente dello Sri Lanka.

proteste-carovita Fonte foto: IPA
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