Bimba di 11 mesi di origini italiane uccisa con l'acido, la maestra confessa: non sopportava più il suo pianto
La piccola, figlia di un 35enne della Bergamasca, è stata uccisa dalla maestra d'asilo che ha confessato di averle fatto ingerire la sostanza tossica
Non sopportava più il suo pianto, così l’ha cosparsa di soda caustica e successivamente gliel’ha fatto ingerire, uccidendola. È morta così, in una scuola di Lione, una bimba di 11 mesi di origini italiane, uccisa dalla maestra che la stava tenendo d’occhio. La donna, una 27enne, è stata arrestata per omicidio volontario dopo che inizialmente si era pensato a un tragico incidente.
Bimba di 11 mesi uccisa con l’acido, la confessione
A finire in manette, secondo quanto riferito dal quotidiano Le Progrès di Lione, è l’insegnante 27enne Myriam J., che avrebbe confessato di aver ucciso volontariamente la piccola di 11 mesi all’asilo People & Baby. La donna ha infatti confessato l’omicidio, dando i dettagli di quanto successo, spiegando di aver agito perché non sopportava più il pianto della bimba.
In un primo momento si era pensato a un tragico incidente, con la piccola che avrebbe potuto aver bevuto da sola la sostanza tossica, ma dopo alcuni giorni gli investigatori hanno capito che il tutto era andato in maniera differente. La maestra, infatti, aveva prima deciso di spruzzare la sostanza sul corpo della bambina, per tramortirla e forse zittirla, poi in un secondo momento ha preso la bottiglia e le ha fatto ingerire la sostanza.
I soccorsi giunti sul posto hanno sin da subito appurato la gravità della situazione, con la piccola deceduta successivamente in ospedale.
Le accuse e il gesto di rabbia
L’educatrice 27enne deve ora rispondere dell’accusa di omicidio volontario di minore di 15 anni. L’avvocato difensore della donna, Philippe Duplan, ha parlato di “un gesto di rabbia senza intenzioni omicide“.
Per la donna è stata disposta la custodia cautelare nel centro di detenzione di Corbas.
Il papà è di Bergamo, paese in lutto
La piccola deceduta a Lione è la figlia di Fabio Bertuletti, 35enne originario di Torre Boldone e da anni residente a Lione per motivi di lavoro.
In Paese, una volta appresa la tragedia, è calato il silenzio. Il curato dell’oratorio, don Diego Malanchini, si limita a confermare di essere in contatto con la famiglia: “Ho appreso della tragedia. Ho scambiato qualche messaggio con la nonna della bambina, ma la famiglia ha chiesto di mantenere il massimo riserbo su quanto è successo”.