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Ancora contagi del superbatterio New Delhi, parla l'assessore

Salgono a 102 i contagi del "superbatterio". Ma non ci sarebbero pericoli per gli individui con normali difese immunitarie

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Salgono a 102 i contagi del batterio New Delhi in Toscana, letali nel 37% dei pazienti con sepsi. L’assessore alla Salute Stefania Saccardi, in una comunicazione al Consiglio Regionale, ha fatto sapere: “La Regione Toscana ha individuato immediatamente il batterio New Delhi nei pazienti degli ospedali toscani e messo in atto con tempestività tutte le misure necessarie per fronteggiarlo. Non abbiamo sottovalutato neanche per un minuto ciò che stava accadendo, e la struttura regionale si è mossa con i tempi e le procedure previste dall’Oms e dal Ministero. Nessun ritardo, dunque, e il Ministero si è mosso proprio a seguito delle segnalazioni della Regione Toscana”.

“La psicosi che si è creata non ha ragion d’essere”, ha chiarito l’assessore nella nota diffusa da Il Messaggero. “I comuni cittadini non corrono nessun rischio nel nostro territorio. La Klebsiella è un batterio che vive comunemente nell’intestino dell’uomo ed è un cosiddetto patogeno opportunista, cioè un microrganismo che non infetta, a meno che non siano presenti condizioni particolari, come un abbassamento delle difese immunitarie. Non devono essere messe in atto strategie specifiche per la prevenzione dello sviluppo di batteri Ndm se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l’uso corretto degli antibiotici (…). Se vogliamo quindi usare il termine superbatterio dobbiamo dire che in Italia, basandoci su dati probabilmente sottostimati, troviamo un superbatterio ogni tre emocolture di Klebsiella. Parliamo di migliaia di casi in Italia ogni anno”.

La rete di sorveglianza microbiologica e dell’antibioticoresistenza della Toscana, riporta Il Messaggero, è considerata una delle più performanti in Italia, con il coinvolgimento della quasi totalità di laboratori ospedalieri. Grazie a questo sistema, la Regione è stata subito in grado di rilevare i portatori del batterio al momento del ricovero in ospedale. Alle Asl sono state date indicazioni specifiche di screening, gestione del paziente, protocollo terapeutico, diagnostica microbiologica e pulizia ambientale. È stato inoltre creato un database regionale per i casi di New Delhi Metallo-beta-lactamase.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie stima che nel 2015, nei Paesi dell’Unione Europea, si siano verificati più di 670.000 casi di infezioni da germi antibiotico-resistenti. I dati di Eurosurveillance 2014-2017 parlano di una diffusione endemica di queste infezioni in Italia. Gli enterobatteri come il New Delhi, sarebbero quelli più problematici, perché resistenti ai carbapenemi e alla maggior parte degli antibiotici, con diffusione rapida all’interno delle strutture assistenziali. Sarebbero causa di infezioni invasive gravate da elevati tassi di letalità.

ospedale_corsia-1 Fonte foto: Ansa
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