Bari, anziana uccisa in casa dall'addetto alle pulizie del condominio: arriva la condanna a 27 anni
Il delitto risale al 13 settembre del 2021 a Bari, Saverio Mesecorto, addetto alle pulizie, è stato condannato a 27 anni per omicidio aggravato e rapina
A poco più di un anno dall’omicidio è arrivata la condanna a 27 anni di carcere per Saverio Mesecorto. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Assise di Bari, città nella quale è avvenuto il delitto di Anna Lucia Lupelli, di 81 anni. Il 13 settembre 2021 Mesecorto, 51 anni, aveva ucciso con otto coltellate l’anziana. Reo confesso dell’omicidio, l’addetto alle pulizie è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e di rapina.
- Il delitto avvenuto nel quartiere Carrassi di Bari
- La confessione dell'addetto alle pulizie e la sentenza
- Omicidio aggravato dalla premeditazione
Il delitto avvenuto nel quartiere Carrassi di Bari
Saverio Mesecorto lavorava da circa dieci anni come addetto alle pulizie del palazzo in cui viveva Anna Lucia Lupelli.
Con la scusa di chiedere un bicchiere d’acqua l’uomo era entrato nell’appartamento e, usando un coltello che si era procurato il giorno prima, aveva colpito per otto volte l’anziana, uccidendola. Il delitto era avvenuto in un palazzo del quartiere Carrassi di Bari.
La confessione dell’addetto alle pulizie e la sentenza
Fermato due giorni dopo il delitto dalla polizia, Mesecorto aveva confessato l’omicidio.
Secondo le indagini della squadra mobile di Bari, coordinate dal pm Claudio Pinto, l’intenzione del 51enne era quella di rapinare la donna dopo averla uccisa. Oltre alla condanna a 27 anni di carcere la Corte ha fissato un risarcimento per le parti civili.
Le due figlie della vittima dovranno ricevere ventimila euro a testa mentre l’associazione antiviolenza “Fermi con le mani” dovrà ricevere la somma di mille euro. Le motivazioni della sentenza verranno depositate fra 30 giorni.
La salma della vittima viene portata via
Omicidio aggravato dalla premeditazione
Secondo la ricostruzione della polizia, Saverio Mesecorto, che conosceva la donna, era entrato in casa con la scusa di chiedere un bicchiere d’acqua.
Una volta dentro aveva colpito la donna con il coltello e poi aveva preso mille euro in contanti trovati in casa, oltre al bancomat della vittima.
Due giorni dopo lo stesso 51enne, che lavorava come addetto alle pulizie tre volte a settimana nel palazzo di via Gabrieli 13, aveva confessato il delitto a una delle figlie di Anna Lucia Lupelli. Il corpo della vittima era stato trovato il giorno dopo l’omicidio.