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Associazione Covid-trombosi, cruciale scoperta sulla 'relazione pericolosa': la svolta in uno studio italiano

Studio guidato dall'Università Sapienza apre a nuove prospettive di cura e fa luce sull'associazione Covid-trombosi

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Passo in avanti nell’associazione tra il Covid e i casi di trombosi. Uno studio italiano coordinato dall’Università Sapienza di Roma ha dato importanti risultati circa la ‘relazione pericolosa’ tra Covid e appunto la trombosi, scoprendo un recettore chiave nel ‘binomio’ formato dall’infezione da Sars-CoV-2 e dalla formazione di coaguli a rischio di infarto e ictus.

Covid e trombosi, rischi e pericoli

Il lavoro è stato pubblicato su ‘Circulation Research’, rivista ufficiale della Società americana di cardiologia. Gli esperti hanno quindi ribadito che la grave polmonite bilaterale che porta ad insufficienza respiratoria non è la sola causa di mortalità legata al coronavirus.

I pazienti, infatti, sono a volte soggetti a complicanze di embolie polmonari, infarto del miocardio e ictus. Nei casi più gravi, circa il 20% dei pazienti ospedalizzati può manifestare conseguenze cardiovascolari. L’utilizzo di eparina ha fatto diminuire il numero di queste complicanze, ma i pericoli ad essere legati restano alti e non da sottovalutare.

Covid e trombosi.Fonte foto: ANSA

Covid e trombosi, così gli studiosi hanno capito la correlazione

Nello studio coordinato dal professore Francesco Violi, tramite l’esame di circa 50 pazienti, gli studiosi hanno notato e dimostrato che la proteina Spike del coronavirus Sars-CoV-2 si lega al recettore TLR4 delle piastrine innescandone l’attivazione e quindi la trombosi.

I ricercatori sono riusciti a comprendere tale meccanismo utilizzando il sangue prelevato dai pazienti e tre differenti metodologie, tutte concordanti sul legame tra proteina Spike e TLR4 piastrinico.

“Il fatto che la trombosi mediata dalle piastrine sia stata bloccata da un inibitore del TLR4 apre prospettive cliniche importanti nel trattamento dei pazienti Covid-19. Questo inibitore potrebbe essere usato per la prevenzione e la cura durante la fase acuta della malattia come farmaco antitrombotico”, ha spiegato il prof Violi.

Nessun brevetto sulla scoperta a beneficio della comunità

Per velocizzare la sperimentazione clinica, il gruppo di esperti e la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni – si legge in una nota dell’università – hanno deciso di non brevettare la scoperta e quindi di favorire la libera circolazione nella comunità scientifica dei risultati dello studio, a beneficio della salute e della sicurezza collettiva.

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covid-decessi Fonte foto: ANSA
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