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Asintomatici, l'Oms corregge il tiro: "Servono nuove ricerche"

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità ha parlato delle affermazioni dei giorni scorsi sugli asintomatici

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Dall’inizio di febbraio abbiamo detto che le persone asintomatiche possono trasmettere il covid-19, ma che abbiamo bisogno di ulteriori ricerche per stabilire la misura di tale trasmissione. Le ricerche continuano”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sulla pandemia, ritornando sul dibattito scaturito dalle affermazioni dei giorni scorsi sul tema.

“Questo è quanto sappiamo – ha continuato – individuare, isolare e sottoporre a test le persone con sintomi, e rintracciare e mettere sotto quarantena quanti hanno avuto contatti con loro è il modo più cruciale per fermare la trasmissione di covid-19”.

“Questo è un nuovo virus e stiamo tutti imparando. Comunicare in tempo reale fatti scientifici complessi su un nuovo virus non è sempre facile, ma siamo convinti che sia parte del nostro dovere. E possiamo sempre migliorare”, ha sottolineato Ghebreyesus.

“Accogliamo con favore il dibattito costruttivo, ha aggiunto – è così che la scienza va avanti. I consigli dell’Oms continueranno ad evolversi all’emergere di nuove informazioni”.

Le recenti affermazioni dell’Oms sugli asintomatici sono state duramente criticate da diversi esperti, come l’immunologo Andrea Crisanti.

Asintomatici, cosa ne pensa Franco Locatelli

La capacità del Sars-Cov-2 di infettare è più alta nei pazienti con sintomi, ma i dati documentano che anche quelli senza sintomi possono essere contagiosi. Lo ha detto a SkyTG24 il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli.

“Ci sono – ha spiegato – pubblicazioni scientifiche che documentano che anche in soggetti asintomatici la carica virale sia significativamente elevata e quindi i soggetti asintomatici certamente hanno la possibilità di infettare”.

“Poi – ha aggiunto – è chiaro che tendenzialmente la carica virale è più elevata nei soggetti sintomatici, e quindi è maggiore la potenzialità di trasmettere il virus, ma questo non vuol dire che gli asintomatici non possano trasmettere l’infezione“.

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