Arrestato il pirata che ha travolto e ucciso il 13enne a Negrar: è stato incastrato dalle telecamere
Il conducente dell'auto che ha travolto e ucciso il 13enne Abom Chris Obeng a Negrar di Valpolicella è stato arrestato: incastrato dalle telecamere
Il pirata della strada che il 31 luglio ha travolto e ucciso Abom Chris Obeng a Negrar di Valpolicella (Verona) è stato arrestato. L’uomo è stato incastrato dalle videocamere di sorveglianza che lo hanno ripreso negli istanti immediatamente successivi all’investimento, con i segni sul veicolo compatibili con le dinamiche in cui ha incontrato la morte il 13enne.
- Morte di Chris Abom a Negrar di Valpolicella: arrestato l'automobilista
- La morte di Abom Chris Obeng
- Si poteva salvare
Morte di Chris Abom a Negrar di Valpolicella: arrestato l’automobilista
In una nota inviata dai carabinieri di Verona si legge che contro l’automobilista sono stati disposti gli arresti domiciliari.
A incastrare il pirata della strada sono state le immagini della videosorveglianza e i detriti rinvenuti sul luogo dell’investimento.
Giovedì 3 agosto è stato arrestato l’automobilista che ha travolto e ucciso il 13enne Abom Chris Obeng a Negrar di Valpolicella
I militari riportano che una telecamera “ha ripreso da tergo il veicolo che si allontanava subito dopo l’investimento in direzione di Verona“.
La stessa vettura è stata immortalata un quarto d’ora dopo mentre faceva rientro a Negrar. In entrambi i casi l’automobile presentava “la rottura del fanale anteriore destro”, elemento che combaciava con i detriti rinvenuti dai carabinieri sul luogo dell’investimento.
I carabinieri comunicano che l’investimento è avvenuto alle ore 21:30 di lunedì 31 luglio. Contro l’indagato vi sono “gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di omicidio stradale, fuga ed omissione di soccorso“.
La morte di Abom Chris Obeng
Il 31 luglio, alle 21:30, il 13enne Chris stava tornando a casa dopo una partita a calcio con gli amici.
In località San Vito è stato travolto da un 39enne che viaggiava in direzione Verona. L’uomo era stato ascoltato dal ‘Corriere della sera’ e aveva riferito: “A un certo punto, in quel buio, ho sbattuto contro qualcosa. Pensavo un cartello stradale, perché poco lontano ce n’è uno tutto accartocciato. Io il ragazzo non l’ho proprio visto: né prima, né durante, né dopo l’incidente”.
Chris è stato sbalzato in un vigneto e il suo corpo è stato rinvenuto da due persone che hanno chiamato i soccorsi. Il 13enne è morto all’ospedale di Borgo Trento per ipossia da schiacciamento.
Si poteva salvare
A più riprese i sanitari hanno sostenuto che Chris si poteva salvare, in quanto le lesioni riportate a seguito del trauma non sarebbero del tutto compatibili con il decesso.
Piuttosto, ad uccidere Chris sarebbe stato il tempo trascorso senza ricevere i soccorsi, un dolore che si aggiunge allo strazio della madre del 13enne che alla stampa nazionale ha riferito: “Non doveva morire in quel modo. Lasciato a terra come un cane“.