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Andi Nganso, il medico travolto dagli insulti razzisti: "Zaia? Serve un cambiamento vero della Lega"

Andi Nganso si appella al governatore del Veneto: "Assisto all’involuzione di questo Paese"

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Insulti a non finire di stampo razzista, vittima Andi Nganso, medico 35enne di origini camerunensi giunto in Italia nel 2006 per studiare medicina. Alle spalle esperienze nella Croce Rossa italiana, nei centri di accoglienza di Lampedusa, Bresso e Roma. Ora è medico di urgenza ed emergenza in Veneto.

Qualche giorno fa era di turno al pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro (Udine): un paziente di circa sessant’anni della provincia di Treviso lo ha travolto con una serie infinita di insulti razzisti.

Nganso, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato i dettagli della triste vicenda, prendendosela anche con una parte della politica italiana, rea, a suo dire, di non arginare l’odio.

Nganso: “Assisto all’involuzione di un Paese verso valori negativi”

Il medico ha raccontato di essersi trovato in una “situazione surreale”. Nella notte del 17 agosto, mentre era di turno, un paziente è stato portato in corsia dalla squadra del 118 in ambulanza per presunte ferite da escoriazioni.

“L’infermiera che mi ha passato la consegna ha riferito di aver ricevuto offese misogine – ha narrato Nganso -. Quando ho provato ad avviare la comunicazione, non c’è stata nemmeno la possibilità di proseguire a parole. Sono seguiti quasi venti minuti di insulti, di cui alcuni sono stati condensati nella registrazione che ho fatto. Ricordo ogni parola, ma non me la sento di ripeterle, perché sono violente e fanno male”.

Il dottore dice di essere stato pervaso da “tanta rabbia e frustrazione, ma anche delusione”. Non una questione personale, bensì sociale: “Assisto all’involuzione di un Paese verso valori negativi. Fa male anche per questo”.

La denuncia ai carabinieri

Subito si è capito che la situazione non sarebbe stata di facile risoluzione e che sarebbe stato difficile, se non impossibile, risolverla con un dialogo civile. “Quindi ho deciso di chiamare il 112, e le forze dell’ordine sono arrivate nel giro di poco – ha spiegato ancora il medico – . Ho sporto denuncia e ora sono seguito dal team legale dell’avvocata Cathy La Torre”.

“Ho deciso – ha aggiunto Nganso – di procedere in questo modo sia per il trauma personale subito sia perché quanto accaduto è solo uno tra i tanti episodi che appartengono a un trauma collettivo. Di una comunità che da anni sta chiedendo aiuto, ma che assiste a partiti che alimentano certi atteggiamenti d’odio anziché controllarli. La violenza che le persone nere ricevono in Italia è da non credere. E questo anche perché mancano strumenti per ridurre i crimini d’odio“.

“Zaia? Deve seguire un cambiamento vero della politica del suo partito”

Il paziente protagonista degli insulti, nel suo delirio, ha nominato più volte il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Il dirigente leghista ha preso le distanze su quanto capitato, rivolgendo un messaggio di solidarietà al medico. “Ben venga – ha commentato Nganso -, mi fa piacere che abbia preso una posizione”.

Andi Nganso insultato.Fonte foto: ANSA

Secondo il dottore, però, non basta la solidarietà: “Ma alla presa di posizione deve seguire un cambiamento vero della politica del suo partito e un prendere le distanze dalla narrativa del suo partito. Se una persona, in un’aggressione, decide di nominare cinque o sei volte il nome del presidente della sua Regione, significa che si sente profondamente tutelato dalla politica e dalle Istituzioni mentre fa certe esternazioni. La Lega da decenni fa propaganda violenta e razzista in Italia, ed è da una narrazione di questo tipo, insinuata nella mente delle persone, che si arriva a episodi come quello che ho subito. Il problema, quindi, non è Zaia, ma la propaganda consapevole di certa politica”.

E ancora: “Il razzismo non viene nemmeno considerato un problema di questo Paese. È raccontato come un’esagerazione dei fatti o una questione che riguarda i pochi che lo subiscono. Si parla di “rischio deriva razzista” anche quando una persona nera viene uccisa davanti a una piazza di persone (il riferimento è all’assassinio di Alika Ogorchukwu, a Civitanova Marche, ndr)”.

andi-nganso Fonte foto: Facebook
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