Civitanova Marche, l'assassino di Alika Ogorchukwu chiede scusa: la sua versione della brutale aggressione
Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, accusato e reo confesso dell'omicidio di Alika a Civitanova Marche, ha chiesto scusa e raccontato la sua versione
Il giorno dopo il brutale omicidio di Alika Ogorchukwu, il suo assassino reo confesso Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo ha rotto il silenzio e affidato ai suoi legali alcune dichiarazioni su quanto accaduto. La Procura ha escluso la matrice razzista dietro ai fatti di Civitanova Marche.
- Civitanova Marche, parla l'assassino
- La versione di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo
- Esclusa la matrice razzista nel delitto
- Il dolore della moglie Charity
Civitanova Marche, parla l’assassino
La vicenda ha profondamente scosso l’opinione pubblica: nel pomeriggio di ieri, venerdì 29 luglio 2022, un alterco per le strade di Civitanova Marche tra il 32enne operaio di origini salernitane e il 39enne ambulante nigeriano ha portato alla morte di quest’ultimo.
L’uomo è stato individuato e arrestato alcune ore dopo aver colpito Alika con le sue stesse stampelle e averlo poi picchiato a morte. Secondo quanto riferisce il suo legale Roberta Bizzarri, Ferlazzo ha rilasciato alcune dichiarazioni.
Charity Oriachi, la moglie di Alika Ogorchukwu
“Chiedo scusa alla famiglia della vittima” le parole riferite dall’avvocato, che ha aggiunto come il 32enne sarebbe addolorato e incredulo per quanto accaduto.
La versione di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo
Non solo: secondo le prime ricostruzioni a scatenare la furia dell’uomo sarebbe stata una parola di troppo nei confronti della compagna di Ferlazzo, ma successive indagini hanno poi chiarito che dietro al brutale e mortale pestaggio ci sarebbe stato altro: l’insistenza per l’elemosina e un contatto con la fidanzata.
Sempre il legale, ha riferito quella che sarebbe la versione di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo sull’omicidio di Alika Ogorchukwu. “L’ambulante chiedeva insistentemente l’elemosina e ha anche tenuto per un braccio la mia fidanzata” avrebbe detto, per giustificare la sua ira.
Le indagini e le immagini delle telecamere della zona hanno acclarato che Alika è stato ucciso a mani nude.
Esclusa la matrice razzista nel delitto
La Regione Marche ha annunciato di volersi costituire parte civile nel processo per la morte di Alika Ogorchukwu, nigeriano residente in Italia da 10 anni. Nelle Marche è nato, 8 anni fa, suo figlio Emmanuel. L’uomo lavorava come ambulante vendendo fazzoletti e accendini.
Secondo gli inquirenti, tuttavia alla base dell’omicidio di Civitanova Marche non ci sarebbe matrice razzista. La Squadra Mobile della Questura di Macerata responsabile delle indagini, ha dichiarato che non ci sarebbero elementi che puntano in questa direzione.
“La cosa – si apprende dalle dichiarazioni – pare scaturita purtroppo da una situazione estemporanea dovuta a futili motivi e anche una reazione sproporzionata”.
Il dolore della moglie Charity
In giornata, si sono registrate anche le parole addolorate e rabbiose della moglie di Alika Ogorchukwu, Charity Oriachi. La donna, comprensibilmente distrutta da quanto accaduto, ha dichiarato di voler “guardare quell’uomo negli occhi, voglio chiedergli perché l’ha fatto, perché ha ucciso mio marito“.
La stessa e tutta la comunità nigeriana e non di Civitanova ora chiede giustizia.