Omicidio a Civitanova Marche, la vedova del nigeriano ucciso si scaglia contro l'assassino: cosa ha detto
La moglie dell'ambulante ucciso a Civitanova punta il dito contro l'assassino, intanto la compagna di Ferlazzo spiega cos'è successo
Quando le è arrivata la chiamata, nel primo pomeriggio di venerdì 29 luglio 2022, Charity Oriachi non poteva crederci: il suo Alika era stato ucciso a Civitanova Marche dalla furia di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo. La donna, 35 anni, è subito corsa in paese e si è chiusa nel dolore per la morte del marito, confortata dagli amici della comunità nigeriana e dall’avvocato Francesco Mantella.
- Il dolore della vedova del nigeriano ucciso a Civitanova Marche
- L'urlo di dolore contro l'assassino
- Cos'è successo, le parole della donna "importunata"
- Alika e Charity, da 10 anni in Italia con tante difficoltà
Il dolore della vedova del nigeriano ucciso a Civitanova Marche
Ieri, venerdì 29 luglio 2022, sembrava essere una giornata come un’altra per Alika Ogorchukwu e sua moglie Charity Oriachi, in Italia da 10 anni e ormai “adottati” dalle Marche. Dopo essersi salutati a casa a San Severino, lui è partito alla volta di Civitanova Marche dove faceva il venditore ambulante per cercare di raccogliere qualcosa dai passanti, lei invece è andata a fare le pulizie come sempre.
Poco dopo ora di pranzo la terribile notizia e la corsa a Civitanova Marche, dove ha trovato il marito morto in strada. È stata vicina al corpo per tutta la giornata, fin quando le forze dell’ordine lo hanno portato via e lei, in preda al dolore più profondo, ha visto andar via il marito.
Il corpo di Alika Ogorchukwu è rimasto per strada per diverse ore
L’urlo di dolore contro l’assassino
Come raccontato dal Corriere della Sera, Charity è rimasta per strada per ore, a vegliare il corpo del marito 39enne ucciso poche ore prima da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo.
Lacrime e dolore per la 35enne, che ha detto poche parole ma pungenti nei confronti dell’uomo che gli ha strappato via il marito: “Voglio guardare quell’uomo negli occhi, voglio chiedergli perché l’ha fatto, perché ha ucciso mio marito”.
Cos’è successo, le parole della donna “importunata”
In un primo momento, secondo quanto riferito dallo stesso Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, la colpa di Alika Ogorchukwu sarebbe stata quella di aver importunato con insistenza la compagna. Qualche apprezzamento di troppo che avrebbe fatto perdere le staffe all’uomo, che ha aggredito mortalmente il nigeriano.
Sentita dalla polizia, la compagna di Ferlazzo ha però raccontato: “Quell’uomo chiedeva i soldi con insistenza. Si è avvicinato a me con grande invadenza e il mio compagno ha perso le staffe”
Alika e Charity, da 10 anni in Italia con tante difficoltà
Come ricostruito dal quotidiano, Alika e Charity erano arrivati in Italia da circa 10 anni e avevano deciso di stabilirsi nelle Marche. È qui che 8 anni fa è venuto al mondo il figlio Emmanuel, che ancora non sa della morte del papà.
L’uomo, morto ieri a Civitanova Marche, lavorava come ambulante vendendo fazzoletti e accendini. L’anno scorso era stato investito da un’auto e l’incidente lo aveva lasciato claudicante, motivo per il quale camminava per strada con quella stampella che poi è risultata essere l’arma usata da Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo per colpirlo prima di schiacciarlo mortalmente a terra col suo corpo.
Dopo l’incidente Alika era riuscito a farsi risarcire dall’assicurazione grazie al lavoro dell’avvocato Mantella, che aveva anche seguito l’iter del rilascio del permesso di soggiorno per la moglie.