Alpinista morto dopo la caduta in un crepaccio sul Monte Bianco: il decesso per ipotermia a oltre 2 mila metri
Un alpinista francese è caduto in un crepaccio sul Monte Bianco e ha perso la vita. I soccorsi alpini non hanno potuto salvarlo, indagini in corso
Un tragico incidente si è verificato sul massiccio del Monte Bianco, in Valle d’Aosta, giovedì 29 giugno. Un alpinista di nazionalità francese ha perso la vita dopo essere caduto in un crepaccio presso il ghiacciaio del Miage. La notizia dell’incidente, avvenuto intorno a mezzogiorno, è stata diffusa oggi. Le autorità competenti sono al lavoro per indagare sulle cause e la dinamica esatta dell’accaduto.
La caduta nel crepaccio
La tragedia si è consumata a un’altitudine di circa 2.200 metri, sul ghiacciaio del Miage, in Valle d’Aosta. In base alla prima ricostruzione, l’alpinista stava procedendo senza essere legato, lungo l’itinerario di ritorno dalla salita al rifugio Gonella.
A un certo punto, purtroppo, una distrazione causata forse dalla fatica ha avuto conseguenze fatali. L’uomo non si sarebbe accorto del crepaccio che si apriva davanti a lui, ed è precipitato nel vuoto.
L’area del Miage, il ghiacciaio in cui ha perso la vita l’alpinista francese
La morte per ipotermia
Il destino crudele lo ha condotto direttamente in fondo al crepaccio. Lì l’acqua fredda che scorre sul fondo gli ha provocato un’ipotermia, che in breve tempo ha avuto conseguenze letali.
Sul posto è intervenuto in maniera tempestiva il Soccorso alpino valdostano, ma purtroppo nulla ha potuto essere fatto per salvarlo.
Le indagini di rito
Dopo numerosi tentativi di rianimarlo, i medici del pronto soccorso di Aosta ne hanno dichiarato il decesso. Le autorità competenti hanno subito avviato le indagini per comprendere le cause esatte di questa tragica fatalità.
La guardia di finanza di Entreves si è assunta il compito di approfondire l’accaduto e di ricostruire gli eventi che hanno portato alla morte dell’alpinista francese.
Gli incidenti in montagna
Non è certamente un periodo felice per la pratica dell’alpinismo, purtroppo, con il rincorrersi di fatti tragici nelle ultime settimane.
Pochi giorni fa, il 26 giugno, un alpinista italiano di 42 anni ha perso la vita in un tragico incidente sul massiccio del Grand Combin, nelle Alpi svizzere. L’uomo stava scalando insieme ad altri due alpinisti senza l’assistenza di una guida alpina.
Durante l’ascesa, l’uomo è caduto nel canale Nord-ovest, scivolando per 600 metri su un pendio coperto di neve. L’uomo è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Sion, ma purtroppo è stato dichiarato morto nel corso della giornata.
L’episodio segue quanto accaduto alcuni giorni prima, quando un uomo di 67 anni, proveniente da Sedrina nella provincia di Bergamo, è stato coinvolto in una tragica caduta di 400 metri sul versante del Lyskamm, nel complesso del Monte Rosa.