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Alessandro Di Battista contro Matteo Salvini sullo sciopero del 17 novembre: "Ministro patetico e ridicolo"

Alessandro Di Battista, durante “DiMartedì”, ha attaccato Matteo Salvini sul tema dello sciopero del 17 novembre: "Ministro patetico e ridicolo"

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Durissimo attacco di Alessandro Di Battista nel corso dell’ultima puntata di DiMartedì contro il leader della Lega Matteo Salvini, definito “patetico e ridicolo”: dichiarazioni rese in merito all’operato del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti in merito allo sciopero del 17 novembre.

L’attacco di Alessandro di Battista

“Ha cambiato idea veramente su tutto”. Così ha esordito Alessandro Di Battista, nel corso della puntata di DiMartedì andata in onda ieri – martedì 14 novembre – in merito alle posizioni dell’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini, sul tema dello sciopero generale di venerdì 17 novembre.

“È diventato un ministro patetico, ed è davvero triste che un ministro così patetico sia anche vicepremier” ha poi aggiunto l’ex Deputato del Movimento 5 stelle, scagliandosi in un durissimo attacco nei confronti del leader del Carroccio.

Il tweet di Alessandro Di Battista sul suo intervento durante l’ultima puntata di DiMartedì, trasmissione in onda su La7 condotta da Giovanni Floris

“Io non sono mai stato tenero con i sindacati – ha poi proseguito Di Battista – e ho denunciato spesso i conflitti di interesse tra politica e sindacati. Ricordo che tre degli ultimi quattro segretari della Cgil sono finiti in Parlamento con il Pd, Epifani, Cofferati e la Camusso, ma oggi hanno tutte le ragioni”.

Le difficoltà di Salvini

Secondo le parole di Di Battista, Matteo Salvini è “in enorme difficoltà, perché il cavallo di battaglia dell’immigrazione è stato un fallimento: 150 mila immigrati arrivati illegalmente, e tra l’altro la Meloni gli ha anche sfilato l’argomento”, ha aggiunto, riferendosi ai recenti accordi con la Tunisia.

Inoltre, secondo l’ex esponente di spicco del M5S, Salvini non parla più delle sanzioni alla Russia, perché “evidentemente l’hanno tenuto a bada”. Così come per un altro cavallo di battaglia di Salvini, le pensioni: “Ci ha vinto le elezioni, o comunque ha preso molti voti parlando dell’abrogazione della legge Fornero, ma questa finanziaria ha peggiorato la situazione, questo è innegabile”.

Quindi, secondo il ragionamento di Di Battista, sono queste le cause per le quali il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti “tira fuori tematiche o linee comunicative che sono penose, patetiche. Dire che vogliono fare uno sciopero per fare la settimana lunga è patetico, ed è inaccettabile che un vicepremier dica una frase del genere”.

Salvini sullo sciopero

In vista dello sciopero generale di venerdì 17 novembre, Matteo Salvini è ricorso alla precettazione, ovvero un provvedimento amministrativo straordinario col quale si impone il termine dell’astensione dal lavoro. Il ministro ha giustificato la sua azione dicendo che “la legge me lo permette, non abbiamo bisogno di blocchi, fermi e scioperi, ma di correre e produrre”.

Il prossimo sciopero sarà quindi “di 4 ore, perché non possiamo dipendere dagli umori di Landini” ha detto Salvini. Di Battista si è però augurato che, nonostante la precettazione, “la Cgil abbia il coraggio di tirare dritto, di non farsi intimorire dalle linee comunicative di un vicepremier che sono patetiche e che non fanno onore neppure al governo, né alla Meloni, che lo ha scelto per quel ruolo”.

In conclusione, Di Battista ha evidenziato come “il problema principale del nostro Paese è che i sindacati, soprattutto negli ultimi anni, parlando di scioperi corposi e ben organizzati, hanno scioperato troppo poco. In Germania l’anno scorso, tra marzo e aprile, hanno bloccato il Paese per chiedere l’aumento salariale del 10%. In Francia, un Paese dove il popolo quando sciopera lo fa in maniera importante, hanno fatto 13 sollevazioni di massa in due mesi per chiedere lo stop alla riforma delle pensioni di Macron”.

di-battista-salvini Fonte foto: ANSA
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