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Salvini e la precettazione dello sciopero del 17 novembre: multe per i lavoratori, cosa rischia chi manifesta

Rischio multe per chi sciopera oltre le 4 ore previste il 17 novembre. Guerra tra sindacati e il ministro dei Trasporti Salvini su precettazione

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Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha redatto un documento, siglato nella serata di ieri, per la precettazione dello sciopero del 17 novembre del settore dei trasporti. Nell’ordinanza di sei pagine è prevista la limitazione della protesta a quattro ore, dalle 9 alle 13. Nel testo sono descritte anche multe per i lavoratori se non si rispettano le disposizioni dell’ordinanza. Si prevedono sanzioni salate: da un minimo di 500 a un massimo di 1000 euro per ogni giorno di mancata ottemperanza. Sanzioni anche per le organizzazioni sindacali, fino a un massimo di 50.000 euro sempre per ogni giorno di ottemperanza.

Sciopero ristretto

Dopo giorni di discussione lo sciopero del 17 novembre è confermato, ma ridotto a quattro ore dalle 9 alle ore 13. Per i lavoratori pubblici e privati, anche in appalto, è stata quindi applicata una restrizione allo sciopero.

Esclusi dalla stretta sono gli elicotteri e la circolazione sicurezza stradale. Per questi settori infatti si applicheranno le indicazioni (definite sospettose dai sindacati) del Garante degli scioperi.

Salvini firma precettazioneFonte foto: ANSA
 Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, pronto a firmare la precettazione (14 novembre 2023)

Cosa rischia chi manifesta?

L’ordinanza di sei pagine però ha lo scopo di chiarire i rischi di chi manifesterà oltre le indicazioni dettate e siglate. Infatti oltre alle ore autorizzate per lo sciopero, a questo punto non più “generale”, si andrà incontro a sanzioni. Le multe sono previste tanto per il singolo lavoratore, quanto per organizzazioni sindacali per ogni giorno di mancata ottemperanza.

La sanzione varia a seconda della gravità dell’infrazione e della condizione economica del lavoratore o dalla consistenza economica della stessa organizzazione. Le sanzioni fanno riferimento alla legge n. 146 del 12 giugno 1990, che prevede:

  • da 500 a 1.000 euro di multa per i lavoratori per ogni giorno di mancata ottemperanza;
  • da 2.500 a 50 mila euro per i sindacati per ogni giorno di mancata ottemperanza.

Scontro con il Garante e la decisione di Salvini

Paola Bellocchi, presidente della Commissione sugli scioperi, ha spiegato che non sono presenti le condizioni per uno sciopero generale, ma Cgil e Uil confermano la protesta. I sindacati si sono aperti alla richiesta di riduzione solo perché la precettazione del governo, con conseguenti sanzioni, riguarderanno anche i lavoratori. “Non lo aveva mai fatto nessun altro governo nella storia di questo Paese. È di una gravità assoluta”, ha commentato il leader della Cgil.

L’opposizione si dice allarmata dalla relazione del Garante, la cui scelta “rischia di creare un precedente gravissimo“, come ha dichiarato Cecilia guerra , Responsabile del lavoro del Pd. La risposta di Matteo Salvini, che parla di “vergognoso attacco al Garante per gli scioperi da parte della sinistra”, è quella di firmare la precettazione. “Le opposizioni dovrebbero tornare a più miti consigli: smettere di politicizzare le proteste e capire che non si possono bloccare i cittadini per i capricci di qualche sindacalista”, hanno commentato i deputati della Lega (che da giorni attaccano Ladini su questi stessi toni). Non è mancata la replica del segretario, che ha ricordato come non stiano scioperando per il vizio di scioperare, ma perché le misure messe in campo dal governo peggioreranno le condizioni delle persone lavoratrici.

salvini-sciopero Fonte foto: ANSA
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