Via Crucis, Irina e Albina insieme contro la guerra. Papa Francesco: "Dio, disarma la mano dei fratelli"
Irina e Albina, infermiere di nazionalità russa e ucraina oltre che amiche, sono state protagoniste del momento più potente della Via Crucis
Un messaggio potente, amplificato dal silenzio della tredicesima stazione della Via Crucis. La stazione che ha visto Irina e Albina, amiche e colleghe di lavoro, una russa e l’altra ucraina, portare insieme la croce simbolo del sacrificio di Gesù. La Via Crucis è tornata al Colosseo dopo due anni, “accolta” da circa diecimila fedeli. Una celebrazione inevitabilmente dedicata a quanto sta accadendo in Ucraina e alle sofferenze provocate dalla guerra.
- Irina e Albina, la Via Crucis insieme
- Cambiato il testo della tredicesima stazione, quella di Irina e Albina
- Irina e Albina, l'ira della comunità cattolica ucraina
- Irina e Albina, il messaggio di Papa Francesco
Irina e Albina, la Via Crucis insieme
Visto il contesto di guerra tra Russia e Ucraina, le due protagoniste di questa Via Crucis sono state Irina e Albina. La prima è ucraina, infermiera del centro di cure palliative “Insieme per la cura” del Policlinico Universitario dell’Opus Dei.
La seconda, Albina, è di nazionalità russa ed è al terzo anno di studi del corso di laurea in Infermieristica del Campus Bio-Medico di Roma. Due colleghe oltre che due amiche, che hanno dato vita al momento simbolicamente più potente della Via Crucis di quest’anno.
Cambiato il testo della tredicesima stazione, quella di Irina e Albina
Le due donne hanno portato insieme la croce. A sottolineare l’importanza del messaggio è stato il silenzio. All’ultimo momento, infatti, la preghiera della tredicesima stazione è stata cambiata. Al posto della meditazione scritta in queste settimane in Vaticano insieme a famiglie russe e ucraine, solo un significativo silenzio.
Solo poche frasi al posto della meditazione: “Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole. Sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel cuore preghi per la pace nel mondo”.
Irina e Albina, l’ira della comunità cattolica ucraina
Secondo il portavoce del Vaticano, il cambiamento era stato programmato. Ma è logico pensare anche alle reazioni che il testo, così come la partecipazione stessa di Irina e Albina, aveva scatenato nella comunità cattolica ucraina.
Il Papa legge un messaggio ai fedeli durante la Via Crucis
L’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk aveva bollato l’idea come “inopportuna e ambigua” perché “non tiene conto del contesto di aggressione militare russa”. L’ambasciata ucraina si era detta contraria alla scelta, così come l’associazione dei cattolici ucraini in Italia. Tuttavia, il Vaticano non è tornato sui suoi passi.
Irina e Albina, il messaggio di Papa Francesco
Papa Francesco, rivolto ai fedeli, ha lanciato un nuovo appello per la pace: “Signore, porta gli avversari a stringersi la mano, disarma la mano del fratello alzata contro il fratello” e fa che “dove c’è odio fiorisca la concordia”.
Poco prima, il Pontefice aveva lanciato un messaggio simile utilizzando Twitter: “Signore, converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace”.