Variante Omicron, cosa sappiamo fino ad ora: gli effetti sui contagi e sui vaccini spiegati da Pregliasco
Il virologo Fabrizio Pregliasco ha parlato della variante Omicron, riassumendo tutto quello che si sa fino ad ora. Poi, il paragone con lo stagno
Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, è stato intervistato da ‘Repubblica’, affrontando diversi tempi: dalla pericolosità della variante Omicron alle misure da adottare, fino ai vaccini ai bambini.
Variante Omicron, cosa sappiamo fino ad ora
Fabrizio Pregliasco, nell’intervista, ha esordito premettendo che “le notizie che riguardano il Covid stanno prendendo il sopravvento su tutte le altre, ma così può accadere che prevalgano teorie non verificate“.
Secondo lui, infatti, l’allarmismo che circonda la variante Omicron è eccessivo: “Prima di qualsiasi riflessione – ha spiegato – per adesso quello che emerge è soltanto una maggiore contagiosità di questa variante. La casistica al momento è piccola e ha coinvolto Belgio, Svizzera e Francia. La malattia si è manifestata in tutti i casi, lieve, ma ovviamente è necessaria un’analisi più ampia per ottenere risposte di certezza”
Per l’esperto, in sostanza, dovremo aspettare almeno due settimane per avere un quadro più preciso. In questo lasso di tempo si effettueranno test in laboratorio per verificare se le mutazioni plurime riscontrate hanno ripercussioni sui vaccini. “Al momento ci si è affidati a proiezioni fatte al computer, ma servono prove di laboratorio”.
Pregliasco non ha escluso l’ipotesi di una riduzione di efficacia del vaccino c’è, ma ha aggiunto che “non si assisterà all’azzeramento della valenza della profilassi vaccinale“.
Variante Omicron, le misure da adottare e il vaccino ai bambini
Per quel che riguarda le misure da adottare, secondo Pregliasco è necessario in primis aumentare il tracciamento dei contatti per evitare che la trasmissione dei contagi finisca fuori controllo.
Dopodiché, nessun accorgimento particolare: “Già sono stati chiusi i voli dall’Africa, la diffusione sarà inevitabile se si confermerà che la variante ha caratteristiche di elevata diffusività. Altre restrizioni non credo siano possibili“.
Infine, un passaggio sulle dosi di richiamo agli adulti e sulle prime riservate ai bambini dai 5 agli 11 anni: “Per i bambini si arriverà a gennaio, anche perché il dosaggio è diverso. Forza con le terze dosi, partendo dai soggetti più fragili e coinvolgendo tutti, ormai gli hub sono tornati in pista. La Omicron non deve intimorirci, siamo nella condizione del sasso nello stagno: le onde si susseguono e ognuna, ma mano che passa il tempo, si rivela più lieve“.