Vaccino contro il cancro, il 2023 è stato l'anno della svolta: risultati in 3-4 anni, come funziona
Per l'oncologo Paolo Ascierto il 2023 è stato un anno di svolta per la ricerca sui vaccini contro il cancro: i risultati arriveranno in pochi anni
Il 2023 potrebbe essere stato un anno fondamentale per la ricerca contro il cancro: secondo quanto sostenuto dal direttore del Dipartimento Melanoma, Immunoterapia oncologica e Terapie innovative dell’Istituto nazionale tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, i vaccini potrebbero essere realtà tra pochi anni.
- In corso le sperimentazioni per i vaccini anticancro
- Come funziona il vaccino contro il cancro
- Come la pandemia da Covid-19 ha cambiato le cose
In corso le sperimentazioni per i vaccini anticancro
Ad Adnkronos Salute, l’oncologo Paolo Ascierto ha parlato espressamente di “anno della svolta” per la sperimentazione sui vaccini anticancro. Una svolta che arriva da lontano, ma entro 3-4 anni potremmo raccoglierne i frutti.
“Il bello deve ancora venire” ha dichiarato l’esperto, fissando un orizzonte temporale non troppo distante da oggi. Sono già in corso trial in Fase 3 per vaccini anticancro a mRna, una tecnologia simile a quella usata per i sieri contro il Covid-19.
Per l’esperto, il 2030 è un orizzonte temporale plausibile
“Abbiamo già iniziato a trattare pazienti. Ne sono stati avviati 4 – ha detto – il vaccino lo faranno a breve, perché questo trattamento inizia con l’immunoterapia classica, il tempo necessario per preparare il vaccino, che poi si aggiunge”.
Come funziona il vaccino contro il cancro
Come riportato dall’oncologo, si tratta di un vaccino personalizzato che si ottiene da un campione stesso di tumore. Questo viene processato e vengono isolati i neoantigeni, proteine mutate che vengono riconosciute come estranee dal sistema immunitario.
Un algoritmo di Moderna seleziona poi i 34 neoantigeni più immunogenici, capaci di fornire una maggiore risposta immunitaria e dal Dna di questi viene costruito l’Rna messaggero. Il conseguente mRna diventa il vaccino che viene somministrato sottocute.
Se questa strategia si dimostrerà utile, ha aggiunto Ascierto, “si aprirà una strada”. In corso non ci sono solo sperimentazioni su tumori come il melanoma, ma anche su quelli ai polmoni. Moderna ha fatto sapere che i risultati saranno disponibili forse nel 2025, l’orizzonte del 2030 è quindi realistico.
Come la pandemia da Covid-19 ha cambiato le cose
Lo studio preliminare fa da apripista per tutti i tipi di tumore. Già nel 2017 Ascierto ne discuteva con esperti dell’azienda BioNTech, che stava e sta tuttora sperimentando un vaccino di questo tipo.
La pandemia da Covid-19 ha però cambiato le cose. Grazie alle ricerche fatte per la produzione del vaccino contro il Coronavirus, ora sappiamo che il vaccino a mRna è efficace. Questa piattaforma è stata sdoganata e da qui sono arrivati i primi studi sul vaccino di Moderna con pembrolizumab.