Uomo armato di pistola fuori dalla casa di Joe Biden, fermato dai servizi segreti con un cartello: "Criminali"
Un uomo è stato inseguito e fermato fuori dall'abitazione di Joe Biden nel Delaware: aveva un cartello e una pistola. Cos'è successo
Un uomo armato è stato fermato fuori dalla casa del presidente Usa Joe Biden. Lo sconosciuto indossava una giubbino catarifrangente e brandiva un cartello con parole ingiuriose nei confronti dell’inquilino della Casa Bianca e di suo figlio Hunter. L’uomo è stato osservato da un giornalista e dai servizi segreti mentre camminava verso la dimora del presidente nel Delaware, dove Biden si reca nel fine settimana.
- Uomo armato fuori della casa di Joe Biden
- L'uomo è stato allontanato: il motivo della protesta
- Un precedente il 10 agosto
Uomo armato fuori della casa di Joe Biden
Come riporta ‘Daily Mail’, domenica 17 settembre un uomo con un giubbotto di sicurezza si è spinto fino all’esterno di una delle tenute di Joe Biden a Wilmington, nel Delaware, dove il presidente Usa ha due abitazioni.
L’uomo, che in una fondina portava una pistola ben visibile, si è avvicinato pericolosamente all’abitazione di Biden mentre un gruppo di giornalisti e i servizi segreti seguivano i suoi movimenti.
Un uomo armato è stato fermato fuori dall’abitazione di Joe Biden nel Delaware. L’uomo esibiva un cartello con frasi di protesta contro il presidente Usa
L”Independent’ scrive che sul cartello dell’uomo si leggeva: “I Biden sono criminali, 20 società di comodo?! Dov’è il portatile? 10% per il pezzo grosso”, e ancora: “Joe ha degli alias?! Robert L. Peters, Robin Ware, JRN Ware”.
Nomi, come riporta ‘Daily Mail’, che il presidente Usa avrebbe usato per firmare le e-mail che inviava quando era ancora vicepresidente.
L’uomo è stato allontanato: il motivo della protesta
Oltre ai conclamati detrattori di Joe Biden, la stampa statunitense suggerisce il collegamento tra l’incursione dell’uomo armato a Wilmington e la recente incriminazione del figlio Hunter.
Hunter Biden, infatti, è stato incriminato il 14 settembre per possesso illegale di una pistola che avrebbe addirittura acquistato mentendo sul consumo di droga.
Su questa vicenda i giornalisti attendono un commento del presidente Biden, che si è limitato a dire che non perdonerà suo figlio.
Un precedente il 10 agosto
Il 10 agosto Craig Deleeuw Robertson, sostenitore di Donald Trump, è stato ucciso dall’Fbi mentre gli agenti del bureau tentavano di arrestarlo.
Robertson aveva pubblicato sui social un messaggio in vista dell’arrivo di Biden nello Utah: “Ho sentito che Biden viene nello Utah: sto tirando fuori la mia tuta mimetica e spolverando il mio fucile da tiratore M24“.
Nella città di Provo gli agenti sono arrivati il 10 agosto, quindi, e sono andati a casa di Robertson. Secondo le indiscrezioni dell”Associated Press’, sarebbe scoppiata una sparatoria tra Robertson e gli agenti e l’uomo sarebbe rimasto ucciso.