Giallo morte Imane Fadil, l'amico: "È stata male dopo una cena"
Parla l'amico di Imane Fedil, testimone del processo Ruby scomparsa in circostanze misteriose
Il ‘giallo’ della morte di Imane Fadil, testimone nel caso Ruby scomparsa lo scorso 1° marzo con fegato e reni disintegrati e midollo osseo compromesso per cause ancora da chiarire, si arricchisce di nuovi dettagli.
John Pisano, amico dell’ex modella marocchina, ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate da ‘La Repubblica’ in merito all’ipotesi avvelenamento:
«Non è stata lei a parlare di avvelenamento. Sono stati i medici che, dopo aver escluso tutte le diagnosi con mille esami, avendo trovato quell’alta concentrazione di metalli pesanti nel sangue, ci hanno detto: “Sospettiamo l’avvelenamento”. Né io né lei ci avevamo pensato, ma dopo abbiamo fatto un collegamento con un certo periodo, con un fatto preciso. Non posso parlare di questo, c’è l’indagine in corso. Dico solo che è stata male dopo una cena, un mese fa. Non sono un medico, ma credo che anche la malattia più rara e fulminante non possa portare una persona in una condizione del genere in due settimane. Qualcuno deve darci una risposta sulla presenza di metalli in una quantità, non mortale, ma molto superiore alla norma».
Nel corpo di Imane Fedil è stata è stata trovata una massiccia concentrazione di cadmio, antimonio e cromo. Come riferito a fine marzo ai giornalisti dall’avvocato Mirko Mazzoli, Enea, il centro specializzato romano che si è occupato di analizzare i campioni di organi di Imane Fadil, ha escluso la presenza di radioattività nel corpo della donna.