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Chiusure domenicali, cosa sono e a che punto siamo

Il testo prevede fino a 30 aperture extra tra domeniche e feste nazionali

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Ieri si è riaperta la discussione sulle chiusure domenicali dei negozi. Il relatore della Lega, Andrea Dara, in commissione alla Camera ha spiegato che sul ddl si vuole “capire cosa ne pensano le associazioni di categoria” e il dibattito comincerà “la settimana prossima”. Non ci sarebbe una marcia indietro sul testo, ma la possibilità di modificarlo tenendo conto dei suggerimenti di tutte le parti coinvolte. Ma cosa prevede il ddl sulle aperture domenicali dei negozi? 

La proposta di legge ha come obiettivo quello di regolarizzare le aperture nei giorni festivi dei negozi e, dal momento in cui è stata proposta, ha subito scatenato polemiche tra i favorevoli e i contrari. Il testo, condiviso da Lega e M5S e depositato dal relatore Andrea Dara (Lega) nella commissione Attività produttive della Camera, prevede, come si legge su Sky TG24 e come chiarito anche da Barbara Saltamartini,  la presidente leghista della commissione Attività produttive della Camera, che i negozi possano restare aperti per la metà delle domeniche, 26 su 52,  con alcune deroghe sui giorni festivi che prevedono quattro aperture su 12. In tutto quindi si può arrivare fino a 30 aperture “extra”.

Le date delle aperture “standard” saranno scelte dalle Regioni, sentendo le associazioni di categoria e i sindacati e ulteriori deroghe potrebbero esserci per i centri storici e i negozi di vicinato che rimarranno aperti come oggi. Queste ultime due proposte sono state introdotte per trovare un punto d’incontro tra la posizione del M5S che puntava a tenere aperto il 25% degli esercizi commerciali e il Carroccio che proponeva un tetto di otto aperture.

Nel testo viene posta attenzione anche per le località turistiche che potranno concentrare le aperture in alta stagione e rimarranno sempre aperti i negozi di generi di monopolio, i giornalai, le gastronomie e rosticcerie, le pasticcerie e gelaterie, i fiorai, le librerie, i negozi di mobili, di dischi, antiquari, e chi vende ricordini e artigianato locale.

Per chi non rispetta le regole sono previste multe da 10mila a 60mila euro che raddoppiano in caso di recidiva.

La proposta di legge sulle chiusure domenicali dei negozi del governo gialloverde ha come obiettivo quello di fare marcia indietro rispetto alle liberalizzazioni del governo Monti. Il testo non è ancora definitivo e, con l’annuncio sulla riapertura delle audizioni, potrebbe essere ulteriormente modificato.

Negozi chiusi
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