Tokyo 2020, gaffe del presidente del Cio: confonde cinesi e giapponesi
Incredibile gaffe del presidente del Cio, Thomas Bach, alla sua prima conferenza stampa in Giappone, dove si è recato per le Olimpiadi di Tokyo 2020
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state rinviate di un anno proprio come Euro 2020. Rispetto al torneo calcistico vinto dall’Italia, però, i Giochi non avranno pubblico sugli spalti. In Giappone, infatti, i dati al momento parlano di una popolazione immunizzata grazie ai vaccini solamente per il 15%: la variante Delta spaventa il Paese, con i cittadini che hanno chiesto in massa di chiudere i confini ai tifosi di tutto il mondo per scongiurare un’impennata dei contagi.
La vigilia dei Giochi, però, è tormentata su più livelli. Il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach, si è resto protagonista di un gaffe già diventata virale: nel suo primo intervento in Giappone ha infatti chiamato “cinesi” gli abitanti del Sol Levante.
Tokyo 2020, gaffe del presidente del Cio: confonde cinesi e giapponesi
Appena arrivato a Tokyo, il presidente del Cio, Thomas Bach, si è rivolto in inglese agli abitanti del Giappone chiamandoli “cinesi”.
“Il nostro obiettivo comune è che i Giochi siano sicuri”, ha premesso Bach, rassicurando sul fatto che le Olimpiadi non saranno un evento super-diffusore.
Poi, la gaffe: “Per tutti: per gli atleti, per tutte le delegazioni e anche soprattutto per il popolo cinese… giapponese“, ha proseguito correggendosi quando ormai il danno era stato fatto.
L’errore non è stato ripetuto dagli interpreti presenti all’incontro, ma i media giapponesi non hanno perdonato il presidente del Cio, già criticato per aver insistito sulla conferma dei Giochi nonostante l’aumento dei contagi.
Tokyo 2020, la situazione Covid in Giappone
Intanto, a Tokyo continua a destare preoccupazione la situazione legata al Covid.
Da lunedì 12 luglio è in vigore il quarto stato di emergenza dall’inizio della pandemia. Tra le misure in vigore c’è l’impopolare il divieto di servire alcolici in bar e ristoranti e forti limitazioni di orario per queste attività.
Le restrizioni resteranno in vigore fino al 22 agosto, ovvero due settimane dopo la chiusura delle Olimpiadi: decisione che ha scatenato l’ira dei commercianti, già penalizzati dall’assenza dei turisti.