Scuole, incognita riaperture: ipotesi regole diverse per zona
L'aumento dei contagi in Italia potrebbe mettere a rischio la riapertura delle scuole. Si attendono le valutazioni del Cts
L’aumento dei contagi da coronavirus in Italia pone un‘incognita sulla riapertura delle scuole a settembre. A lanciare l’allarme è stato Ranieri Guerra dell’Oms che al Corriere della Sera ha parlato del rischio di “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima”.
Sul tema, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ha affermato che “con la riapertura c’è da aspettarsi qualche focolaio”. “In questo momento dobbiamo concentrarci proprio sulle fasce d’età più giovanili e dobbiamo intervenire ora”, ha detto a SkyTg24.
“Noi – ha spiegato Lopalco – dobbiamo arrivare a contenere la circolazione virale fra i ragazzi in maniera tale che quando poi questi ragazzi entreranno nella comunità scolastica” potranno frequentare le scuole “in serenità e soprattutto rendere più sereni gli operatori scolastici, che poi sono quelli che per ragioni di età possono rischiare di più a causa di un’infezione”.
Sulla stessa linea anche l’assessore regionale del Lazio Alessio D’Amato: “Col Covid siamo tornati ai livelli di maggio, se continua così si rischia di pregiudicare l’apertura delle scuole in sicurezza”.
Della riapertura delle scuole il 14 settembre se ne occuperà il Comitato tecnico scientifico nella riunione di mercoledì. Il Cts ha già fatto sapere che la possibilità di derogare all’obbligo di distanziamento di un metro tra gli studenti sarà consentita solo per un periodo limitato di tempo, per consentire agli istituti scolastici di adeguarsi.
E che nel caso gli studenti dovranno indossare la mascherina chirurgica e ci dovrà essere un’adeguata areazione.
Scuole, ipotesi regole diverse per area
Al centro della riunione del comitato del 19 agosto ci saranno i piani da seguire in caso di contagi o focolai all’interno delle scuole. Gli esperti hanno già spiegato che ci potrebbe essere “una differenziazione delle misure da adottare nei territori in cui la diffusione del virus risulti contenuta”.
Portando di fatto a regole diverse da zona e zona, in base all’andamento della situazione epidemiologica e allo scoppio di eventuali focolai, con la possibilità di mini “zone rosse” e chiusure locali.
Le differenziazioni nelle regole potrebbero andare dall’uso della mascherina agli orari scolastici fino al ricorso alla didattica a distanza.