Covid, il rischio di un nuovo lockdown in Italia: parla Sileri
Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, dopo la chiusura delle discoteche: "Precauzione, numeri accettabili, nessun nuovo lockdown"
Nonostante i nuovi contagi siano cresciuti nell’ultima settimana, diversi esponenti del governo hanno ribadito in queste ore che non ci sarà un nuovo lockdown. L’ultimo a farlo, in ordine di tempo, è stato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ripreso dall’Adnkronos: “Niente panico: i cittadini sono consapevoli, il sistema sanitario è preparato. Al momento mi sento di dire che la probabilità di un nuovo lockdown è vicina allo zero“.
Sileri non ha puntato il dito contro le discoteche, anzi, secondo lui “si poteva aspettare qualche giorno” prima di chiuderle, “magari rafforzando i controlli”.
Il vice di Speranza ha aggiunto che “è stata fatta una scelta che risponde al principio di massima precauzione”, visto che “in quegli ambienti rispettare le regole è quasi impossibile. Ce li vede i giovani a ballare a due metri di distanza o con la mascherina addosso?“.
Secondo Sileri, comunque, l’Italia ha una situazione decisamente migliore rispetto ad altri Paesi, con “numeri del tutto accettabili. I ricoverati in terapia intensiva sono pochi, i decessi contenuti. E la spiegazione è una: siamo stati più bravi. Abbiamo tenuto chiuso più a lungo, abbiamo aperto in modo graduale e prudente, e ne raccogliamo i frutti”.
Sileri su Immuni: “Può dare un contributo prezioso”
Per quanto riguarda l’app Immuni, Sileri ha sottolineato l’importanza di scaricarla: “Può dare un contributo prezioso. Al Seven Apples, la discoteca in Versilia, c’era una ragazza che poi è risultata positiva. Per tracciare eventuali contagi sono serviti 726 tamponi, uno per ognuno dei presenti. Se tutti avessero installato Immuni, ai contatti stretti della ragazza sarebbe arrivata una notifica e il tampone l’avrebbero fatto soltanto loro, un bel risparmio per il Servizio sanitario nazionale”.
Influenza e coronavirus, come distinguerli
Il viceministro ha chiuso con un passaggio riguardante la differenza tra influenza e coronavirus: “Tra poco avremo una grossa sfida: distinguere i casi di Covid dalle influenze stagionali. Chi avrà sintomi sospetti dovrà rivolgersi al proprio medico e osservare l’isolamento, anche se costerà fatica. E soprattutto: indossiamo tutti la mascherina. È una protezione fondamentale che abbiamo sbagliato a sottovalutare.”
Improbabile, secondo Sileri, che si possa arrivare a un nuovo lockdown: “Abbiamo imparato a igienizzare le mani, a usare le mascherine, a stare distanti: piccole abitudini che fanno la differenza. Per entrare in un ospedale o in una residenza per anziani, adesso, serve un tampone: siamo al sicuro dai focolai nelle strutture sanitarie, il vero male della prima ondata“.
Sono cambiati anche i nuovi positivi, “più giovani, meno fragili, meno inclini a sviluppare sintomi gravi. Certo, bisogna evitare che i nipoti contagino i nonni. E qui torniamo alle precauzioni di cui parlavo. Ma in tutta onestà faccio fatica a immaginare il ritorno di un’epidemia incontrollata”.