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Sciopero benzinai, revocato il secondo giorno di stop: distributori operativi, l'annuncio dei sindacati

Passo indietro di tutte e tre le principali organizzazioni dei benzinai: lo sciopero si ferma a un giorno, distributori di carburanti di nuovo aperti

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Erano state annunciate 48 ore di sciopero, alla fine la protesta è stata ridotta a un solo giorno. La serrata dei benzinai contro il decreto Trasparenza del governo, che aumenta le sanzioni per le irregolarità e obbliga i gestori a esporre il prezzo medio del carburante, non proseguirà quindi nelle prossime ore: gli automobilisti potranno tornare a fare rifornimento senza disagi.

Sciopero benzinai, la revoca del secondo giorno di stop

La decisione dei sindacati è arrivata dopo l’ennesimo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise) con i tecnici del dicastero. I colloqui non hanno contribuito a fare passi avanti, ma secondo i rappresentanti dei benzinai “insistere nel proseguire nell’azione di sciopero, utilizzata per ottenere ascolto dal Governo, non ha più alcuna ragione di essere“. Da qui la scelta di mettere fine alla protesta.

Il ministro Adolfo Urso, all’estero per la sua prima missione al Parlamento Europeo, si era auspicato nelle scorse ore la riduzione dello stop, augurandosi proprio la revoca della seconda giornata di movimentazione per scongiurare ulteriore “disagio per i cittadini”.

sciopero benzinai revocata seconda giornataFonte foto: ANSA
I nastri a chiudere le pompe di benzina a causa dello sciopero

Faib Confesercenti aveva già deciso di ridurre la serrata nella giornata di martedì 24 gennaio. Oggi si sono unite le altre due principali organizzazioni di categoria, Fegica e Figisc Confcommercio. I distributori di carburante, inclusi i self-service, tornano dunque operativi a partire dalle 19 di mercoledì 25 gennaio su tutto il territorio nazionale.

La nota dei sindacati

Attraverso un comunicato congiunto, Fegica e Figisc Confcommercio hanno confermato “il persistere di molte criticità” in quanto tentativo anche l’ultimo tentativo “di rimediare a una situazione ormai logora non è riuscito ad evidenziare alcun elemento di concretezza che possa consentire anche solo di immaginare interventi sui gravissimi problemi del settore”.

È stato tuttavia raggiunto “uno degli obiettivi fondamentali, vale a dire ristabilire la verità dopo le accuse false e scomposte verso una categoria di lavoratori”. Nella nota viene evidenziato che i cittadini italiani hanno perfettamente capito la ragione della protesta.

“È quindi a loro che i benzinai si rivolgono, non certo al Governo, revocando il secondo giorno di sciopero già proclamato, eliminando ogni possibile ulteriore disagio, a questo punto del tutto inutile”, si legge. Adesso il confronto si sposterà in Parlamento, dove sono stati già avviati “una serie di incontri con tutti i gruppi parlamentari perché il testo del decreto cosiddetto trasparenza raccolga in sede di conversione le necessarie modifiche”.

La critica di Assoutenti

Le critiche alla decisione di scioperare non sono comunque mancate. Secondo Assoutenti la protesta dei benzinai è stata “un fallimento”. E a pagare il conto più salato “sono stati solo i consumatori, con una corsa ai rifornimenti che ha prodotto una impennata dei listini alla pompa, rincari finiti ora all’attenzione del Governo e di Mister Prezzi”.

Presentando un esposto per denunciare la possibile speculazione, l’associazione ha sottolineato che “mentre i benzinai facevano una figuraccia, con una spaccatura sullo sciopero tra le varie sigle e la revoca decisa a poche ore dall’inizio della protesta, gli automobilisti che hanno fatto il pieno per non ritrovarsi a secco hanno dovuto subire repentini aumenti dei prezzi”.

sciopero-benzinai-revocato-secondo-giorno Fonte foto: ANSA
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