Carburanti, firmato il Decreto Trasparenza: benzinai obbligati ad esporre il prezzo medio, cosa rischiano
Il Presidente Mattarella ha firmato il Decreto Trasparenza sui carburanti: entro un mese i benzinai sono obbligati ad esporre il prezzo medio
Il Decreto Trasparenza, la misura pensata dal Governo Meloni per arginare le possibili speculazioni sul prezzo dei carburanti, è stato firmato dal Presidente Mattarella ed è pronto a finire già oggi – sabato 14 gennaio – in Gazzetta Ufficiale. Previste multe salatissime per i benzinai che non si adegueranno alle nuove norme.
- Cosa prevede il Decreto Trasparenza sui carburanti
- Previste multe e lo stop delle attività per i benzinai
- Bonus da 60 e 200 euro: come funzionano
Cosa prevede il Decreto Trasparenza sui carburanti
Dopo aver scongiurato lo sciopero dei benzinai, è pronto ad entrare in vigore già da oggi il Decreto Trasparenza. Giorgia Meloni e il suo Governo hanno lavorato per rendere più chiara la situazione ai consumatori, più che preoccupati dal rincaro dei carburanti.
La misura principale che è stata introdotta e firmata da Mattarella è l’obbligo di esposizione del prezzo medio dei carburanti: i gestori degli impianti dovranno far adottare, entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del prossimo decreto del ministero delle Imprese e del made in Italy, una nuova cartellonistica.
Le ultime novità sui carburanti puntano a colpire i gestori che speculano sui rincari
Ogni stazione di servizio dovrà quindi mostrare il prezzo di vendita e anche quello medio calcolato giorno dopo giorno dal Ministero: un modo per rendere chiaro quanto in più si sta pagando rispetto al costo che dovrebbero avere benzina, diesel e gpl.
Previste multe e lo stop delle attività per i benzinai
Coloro che non seguiranno le nuove norme entro il tempo stabilito dal Decreto Trasparenza, andranno incontro a multe salatissime. Stando al testo, i gestori degli impianti di carburante che non comunicheranno il prezzo medio potranno essere puniti con sanzioni da 500 a 6.000 euro.
Non solo: nel Decreto viene specificato anche che alla terza violazione, “può essere disposta la sospensione dell’attività per un periodo non inferiore a sette giorni e non superiore a 90 giorni”. Sarà la Guardia di Finanza a occuparsi degli accertamenti e il Prefetto a emettere le sanzioni.
Nel testo è saltata una delle possibili misure di cui si era parlato nei giorni scorsi: non c’è traccia infatti di potenziali tetti ai listini per i distributori in autostrada – norma che aveva sollevato dubbi di natura costituzionale e di tutela della concorrenza.
Bonus da 60 e 200 euro: come funzionano
Nel Decreto è contenuta anche una norma che prevede il ritorno del bonus da 60 euro per pagare abbonamenti del trasporto pubblico locale e ferroviario. Sarà destinato a persone in una fascia di reddito inferiore ai 20mila euro: la soglia è stata abbassata rispetto alla versione precedente (era a 35.000 euro).
Per l’intervento, il Governo ha stanziato 100 milioni di euro: il buono sarà nominativo, non cedibile e sarà utilizzabile solo per comprare un abbonamento. Va ad aggiungersi all’altro bonus prorogato da pochi giorni, quello da 200 euro.
Il cosiddetto Bonus benzina sarà ancora un voucher a disposizione dei lavoratori ed è stato esteso a tutto il 2023. L’unico fattore indispensabile per ottenere il bonus è quello di essere un lavoratore dipendente di un’azienda privata. L’erogazione del bonus infatti è a totale discrezione del datore di lavoro, senza vincoli reddituali e senza preventivi accordi contrattuali.