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Roma, disabile giù dalla finestra: è in coma. La famiglia accusa: caduto durante perquisizione della polizia

L'episodio è stato denunciato alla Camera dalla famiglia e dal deputato Riccardo Magi. La Procura di Roma indaga per tentato omicidio

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È in coma dopo essere precipitato dalla finestra di casa. Un volo di otto metri che sarebbe avvenuto dopo una colluttazione con alcuni agenti di polizia, durante una perquisizione. È quanto ha denunciato la famiglia di Hasib Omerovic, 36enne rom e sordomuto dalla nascita, ricoverato in ospedale da oltre un mese in gravi condizioni.

La vicenda, ancora tutta da chiarire, è stata raccontata dalla famiglia nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Sul caso la procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, al momento contro ignoti.

Disabile in coma dopo essere precipitato dalla finestra

La denuncia della famiglia di Hasib Omerovic è stata presentata oggi, lunedì 12 settembre, in una conferenza stampa alla Camera dei deputati organizzata dal parlamentare e presidente di +Europa Riccardo Magi, dal portavoce dell’associazione 21 Luglio Carlo Stasolla e dagli avvocati della famiglia.

La famiglia ha presentato oltre un mese fa un esposto alla procura di Roma che ha portato il pubblico ministero ad avanzare l’ipotesi di reato di tentato omicidio.

I fatti sono avvenuti il 25 luglio scorso in una casa popolare di Roma, in zona Primavalle, dove la famiglia Omerovic vive da alcuni anni: padre, madre e quattro figli, due minori e due adulti disabili.

Secondo la famiglia, Hasib Omerovic sarebbe volato dalla finestra nel corso di una presunta perquisizione delle forze dell’ordine, compiuta senza mandato da quattro persone in borghese che si sono qualificate come agenti della Polizia di Stato.

“Non potrò mai dimenticare quel giorno, le condizioni in cui ho trovato mio figlio in ospedale il 25 luglio. Voglio verità e giustizia per mio figlio Hasib. So che non ha mai fatto male a nessuno, non ha un precedente”. Queste le parole di Fatima Sejdovic, la madre Hasib, riportate da Adnkronos.

Cosa è successo

Stando alla ricostruzione fatta durante la conferenza stampa, pochi giorni prima della tragedia sui social sarebbe comparso un post, poi cancellato, nel quale il 36enne, incensurato, veniva descritto come una persona pericolosa e dal quale sarebbero nate voci relative a sue “presunte azioni volte a infastidire alcune giovani del quartiere”.

Il 25 luglio si presentano a casa Omerovic quattro persone, in borghese, che si qualificano come agenti di polizia. In casa in quel momento ci sono solo il 36enne e la sorella, anche lei disabile. Gli agenti chiedono i documenti ad Hasib, che li mostra.

Sarebbe poi nata un’improvvisa colluttazione, il 36enne sarebbe scappato in camera sua chiudendo la porta a chiave. Stando alla versione della sorella riportata da Repubblica, i poliziotti avrebbero sfondato la porta della camera, avrebbero colpito Hasib Omerovic a calci e pugni e lo avrebbero buttato giù dalla finestra.

Di certo c’è che il corpo del 36enne disabile è stato trovato insanguinato sull’asfalto, dopo un volo di circa otto metri dalla finestra della sua camera. Portato in ospedale a causa dei numerosi traumi, Hasib Omerovic è ricoverato in coma in gravissime condizioni da 50 giorni.

Le indagini

In seguito all’esposto della famiglia, la procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine sulla vicenda con l’ipotesi di reato di tentato omicidio, al momento contro ignoti. Le indagini sono state affidate alla Squadra mobile di Roma.

Il pm ha disposto il sequestro di un manico di scopa spaccato in due e di diversi vestiti e lenzuoli macchiati di sangue che sono stati trovati all’interno dell’abitazione, forse i segni della colluttazione.

L’interrogazione al ministero dell’Interno

Sul caso il parlamentare Riccardo Magi ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese: “Di fronte a questa tragedia e alla dinamica ancora non chiarita che la rende ancora più sconvolgente, la famiglia di Hasib chiede e merita risposte chiare e in tempi brevi”.

In una nota il Dipartimento della Pubblica Sicurezza comunica che “il Capo della Polizia Lamberto Giannini segue in prima persona gli accertamenti che la Questura di Roma sta effettuando per far luce su quanto accaduto con la massima trasparenza garantendo una costante collaborazione alla Procura della Repubblica”.

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Polizia Fonte foto: ANSA
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