Prosciutto crudo Sisa ritirato dai supermercati per Listeria, il lotto richiamato dal Ministero della Salute
Prosciutto crudo Sisa ritirato dagli scaffali dei supermercati per presenza di Listeria: quali sono i lotti, la marca, cosa fare in caso di acquisto
Rischio microbiologico. Il Ministero della Salute ha reso noto di aver richiamato un lotto di prosciutto crudo dai supermercati. Si tratta di confezioni a marchio Sisa, in cui è stata registrata la presenza del batterio Listeria monocytogenes. Cosa fare nel caso in cui si siano acquistate i prodotti e quali sono i rischi qualora se ne sia consumato uno.
- La marca e il lotto del prosciutto crudo ritirato
- Cosa fare se si è acquistato il prosciutto crudo a rischio Listeria
- Cosa si rischia con la Listeriosi
La marca e il lotto del prosciutto crudo ritirato
Giovedì 17 ottobre 2024 il Ministero della Salute ha disposto il ritiro di un lotto di un affettato, considerato a rischio microbiologico per la presenza del batterio Listeria monocytogenes.
Quello che si sa è che il marchio di identificazione dello stabilimento è ITS2Q20CE e che il prosciutto crudo è stato prodotto da M&C, precisamente nello stabilimento di Caivano, in provincia di Napoli.
Una delle confezioni di prosciutto crudo ritirate
Le confezioni ritirate, tutte da 100 grammi, appartengono al lotto 341.
La data di scadenza è lunedì 28 ottobre 2024.
Cosa fare se si è acquistato il prosciutto crudo a rischio Listeria
Se avete acquistato uno dei prodotti in questione, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarne il contenuto.
Anzi, va riportato al punto vendita per richiederne la sostituzione o il rimborso.
Cosa si rischia con la Listeriosi
Tutti i dettagli sull’infezione da batterio Listeria monocytogenes – listeriosi – sono riportati sul sito del Ministero della Salute.
Si tratta di un batterio molto diffuso nell’ambiente, in grado di resistere anche alle basse temperature.
Il rischio infezione riguarda soprattutto i soggetti fragili: donne incinte, anziani, neonati e persone immunodepresse, che potrebbero sviluppare una forma grave della malattia a prescindere dalle quantità di cibo contaminato ingerito.
Il consiglio è consumare i cibi dopo la cottura, visto che il batterio non sopravvive, e soprattutto tenerli separati da altri cibi durante le fasi di preparazione: il batterio, infatti, può comunque contaminare cibi già cotti.
Gli alimenti a rischio sono diversi, tra cui:
- latte;
- verdura;
- formaggi molli;
- carni poco cotte;
- insaccati poco stagionati.
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