Meningite dopo il lockdown: nuovo rischio. Parla l'esperto
La fine del lockdown dopo l'emergenza coronavirus potrebbe segnare l'inizio di un'epidemia di meningite: l'amaro allarme dell'esperto
In Italia corriamo il rischio di assistere, con la fine del lockdown e il calo delle vaccinazioni obbligatorie contro il meningococco, a un drammatico aumento dei casi di meningite. L’allarme è arrivato da Ennio De Gregorio, tra i relatori del webinar “La vaccinazione antimeningococcica nell’era Covid-19”.
Dopo il Covid torna la meningite: il parere dell’esperto
Il timore dell’esperto è che, nonostante abbiamo assistito per esempio a una diminuzione dei casi di influenza per la prima volta nella storia, “la paura certamente è che queste infezioni, a seconda del patogeno, torneranno. E soprattutto nel caso della meningite dove c’è un batterio che può restare come ‘commensale’ senza dare la malattia in modo sintomatico e che continua ad esserci nella popolazione”.
“La consapevolezza dell’importanza dei vaccini – ha spiegato De Gregorio, come riporta Adnkronos – crescerà dopo l’emergenza Covid e potrebbe sicuramente aumentare l’accettazione dei vaccini, ma l’effetto lo vedremo tra diversi mesi mentre l’impatto del calo delle vaccinazioni obbligatorie, tra cui la meningite ma non solo, sarà alto perché molte persone saranno più suscettibili alla fine del lockdown. Il mio timore è che sarà peggio perché ci sono persone più esposte e meno vaccinate“.
“Questo tipo di malattie – ora osservato l’esperto riferendosi alla meningite – saranno le prime a ripartire quando le attività riprenderanno. Invece le patologie virali potrebbero metterci un po’ di più come nel caso delle malattie respiratorie. Ma è tutto da vedere perché non abbiamo mai vissuto una situazione epidemiologica come questa su larga scala”.
Chi ha rinunciato al vaccino contro la meningite: i dati
A fotografare la situazione attuale ci ha pensato un’indagine Ipsos condotta per conto di Gsk negli ultimi 12 mesi, che ha preso in considerazioni le opinioni di 4.962 genitori di bambini di età compresa tra 11-18 anni negli Stati Uniti e tra 0-4 anni nel Regno Unito, Italia, Francia, Germania, Argentina, Brasile e Australia.
Dai risultati è emerso che i “genitori il cui figlio aveva un appuntamento per la vaccinazione contro la meningite programmato durante la pandemia da Covid-19, il 50% ha afferma che è stato ritardato o annullato a causa della situazione di contagio“.
Cosa fare per evitare il ritorno della meningite
Per invertire la tendenza, considerando che l’emergenza Covid non terminerà a breve, secondo Ennio De Gregorio una possibile soluzione è “una campagna di vaccinazione dove accanto all’immunizzazione anti-Covid si ricordano anche quelle obbligatorie o consigliate per le fasce di rischio. Però è importante avere i dati clinici che mostrano che i vaccini anti-Covid possono essere co-somministrati con gli altri tradizionali e non se questo ci sarà”.