Lancia cane della compagna dal balcone ad Agrigento e lo uccide: 79enne denunciato per maltrattamento animale
Un uomo di 79 anni è stato denunciato per maltrattamenti dopo aver aggredito e ucciso brutalmente il cane della compagna
Un uomo di 79 anni è stato denunciato per maltrattamento e uccisione di animale dopo aver fatto cadere nel vuoto un cane a Agrigento. L’uomo, secondo quanto emerge, avrebbe lanciato l’animale dal balcone del secondo piano, volo fatale al cane che è morto sul colpo.
- Cane giù dal balcone ad Agrigento
- Uomo denunciato per maltrattamenti
- Maltrattamento di animali, cosa prevede la legge
Cane giù dal balcone ad Agrigento
L’episodio, secondo quanto riferito dai media locali, è avvenuto venerdì 14 aprile 2023 in via Mario Rapisardi, ad Agrigento. Qui, dopo aver perso le staffe per l’ennesimo capriccio dell’animale, un uomo di 79 anni ha preso a calci il cane della compagna.
L’animale, colpevole di abbaiare troppo e di aver fatto i propri bisogni in balcone, è stato vittima di una brutale aggressione da parte dell’anziano che in un raptus d’ira lo ha lanciato nel vuoto. Dopo un volo di 12 metri dal secondo piano dell’abitazione, purtroppo, il tragico impatto sull’asfalto e la morte per il piccolo meticcio.
Uomo denunciato per maltrattamenti
Sul posto, dopo una segnalazione, sono intervenute le forze dell’ordine che hanno prima chiamato una ditta convenzionata per il recupero del cane e poi hanno sentito alcuni testimoni.
Chi era presente ha raccontato agli uomini dell’Arma di aver assistito a scene brutali, episodio che ha provocato sconcerto negli abitanti e tra gli amanti degli animali. Il 79enne è stato quindi denunciato con l’accusa di maltrattamento e uccisione di animali, reato introdotto nel 2004 e inasprito con pene più severe dal 2010.
Maltrattamento di animali, cosa prevede la legge
Il reato di maltrattamento di animali punisce “chiunque cagioni delle lesioni o sevizie ad un animale”. La giurisprudenza ha, tuttavia, chiarito che, affinché il reato sia consumato, non è necessario che vi siano delle lesioni fisiche.
Secondo quanto previsto, infatti, è sufficiente che l’animale si trovi in una condizione di sofferenza per far scattare la denuncia. La disposizione si pone come obbiettivo quello di tutelare gli animali in quanto esseri viventi, e non in quanto proprietà, capaci di percepire dolore.
Nello specifico per questo reato l’articolo 544 del codice penale prevede “la reclusione da tre a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro“. Stessa pena viene applicata a a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate, ovvero “li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi”.