Iran, droni contro fabbrica di munizioni a Isfahan. Non ci sono vittime, ma è mistero sugli autori
Tre droni hanno attaccato una fabbrica di munizioni a Isfahan. Secondo il Regime il raid è stato sventato e non ci sarebbero danni. Sale la tensione
Sventato l’attacco di tre droni contro un centro militare a Isfahan, città dell’Iran centrale. Il raid è avvenuto nella notte di sabato 28 gennaio. A darne notizia il ministero della Difesa iraniano.
Tre droni contro Isfahan
Isfahan si trova a 350 chilometri a sud della capitale Teheran. E considerata un obiettivo sensibile perché ospita una base aerea militare, una fabbrica di munizioni e un centro di ricerca e produzione per combustibile nucleare.
Il raid di sabato sera ha dunque alzato i livelli di allerta, già alti dopo l’attacco armato contro l’ambasciata dell’Azerbaigian in Iran avvenuto pochi giorni fa.
Momento exacto en el que la fábrica de armamento de la República Islámica de Irán en Isfahan fue alcanzada anoche.
En esa factoría se producían los modelos de drones kamikaces Shahed y Ammo, que el régimen suministra a Rusia en su invasión de Ucrania. pic.twitter.com/3N5ID19GsX— Acción y Comunicación sobre Oriente Medio – ACOM (@ACOM_es) January 29, 2023
Una nota ministeriale citata dall’agenzia di stampa iraniana ‘Irna’ racconta i fatti: “L’incidente, avvenuto alle 23:30 di sabato sera (in Italia erano le 21:00, ndr), ha danneggiato solo parte del tetto di un’officina e non ha provocato vittime o danni alle attrezzature. Le attività delle officine continuano”.
Un drone, continua la nota, è stato abbattuto dalla difesa aerea e altri due sono esplosi dopo “essere stati bersaglio da una sistema di trappole difensive”.
Conferma l’assenza di vittime, e annuncia un’inchiesta, anche il vice governatore della provincia di Isfahan, Mohammad Reza Jan-Nesari.
Non è al momento possibile avere altri riscontri, al di là delle note ufficiali del governo iraniano.
Incendio a Tabriz
Poco dopo i fatti di Isfahan, un incendio è scoppiato in una raffineria di petrolio nella città di Tabriz, un centro a 600 chilometri a nordovest di Teheran.
Almeno una persona sarebbe rimasta ferita, come riporta l’agenzia iraniana ‘Irna’. Ignote le cause dell’incidente.
Non è chiaro se vi sia un collegamento fra i fatti di Isfahan e quelli di Tabriz.
Le fake news di sionisti e manifestanti
L’interrogativo cruciale è solo uno: chi è stato a lanciare l’attacco a Isfahan? Il Regime non ha al momento fatto nomi, ma i fari dei servizi segreti iraniani sono puntati in direzione dei tre nemici storici e mortali di Teheran: Usa, Israele e Arabia Saudita.
L’agenzia ‘Inra’ riporta dichiarazioni di ignoti funzionari della provincia di Alborz secondo i quali “il nemico” starebbe cercando “di disturbare la pace pubblica e le menti delle persone diffondendo notizie false”.
Il nemico, viene scritto, sarebbe da individuare nei “sionisti” e negli esponenti del “movimento antirivoluzionario” che da mesi ormai protestano contro il regime nel corso di manifestazioni represse nel sangue.