Il Dl criminalità sui reati tra i giovani: il Governo vuole togliere il cellulare dai 14 anni in su, la bozza
Il Governo accelera sul decreto Criminalità, con la bozza che verrà discussa nel pre Cdm con l'obiettivo di arrivare presto al Dl definitivo
Gli ultimi episodi di violenza registrati in Italia causati da minori hanno portato il Governo ad accelerare sul decreto Criminalità volto a contrastare il disagio giovanile. Un Dl che, preso in esame nel pre Consiglio dei Ministri, ha l’obiettivo di frenare la criminalità minorile e la povertà educativa. Ma cosa prevede il documento a oggi in bozza?
- Dall'ammonimento al Daspo
- Via cellulari e social
- La rieducazione minorile
- Il ruolo dei genitori
- Nuovi fondi per la scuola al Sud
Dall’ammonimento al Daspo
Tenendo conto che si tratta di una bozza di Dl, e che quindi ogni provvedimento a oggi inserito potrebbe essere modificato o del tutto cancellato, il Governo ha inserito nel decreto degli spunti per cercare di fermare la criminalità tra i minori.
Tra i vari provvedimenti c’è quello dell’avviso orale esteso anche ai minorenni che abbiano compiuto 14 anni, si legge nell’articolo 4 della bozza, emanato dal questore che può convocare il minore e i genitori o chi ne esercita la responsabilità genitoriale.
Cdm all’opera a Palazzo Chigi
Se il ricevente dell’avviso orale viene poi considerato “pericoloso per la sicurezza pubblica” e si trova “in un Comune diverso dai luoghi di residenza o di dimora abituale”, può essere emesso il Daspo urbano. Si tratta del divieto di ingresso in un determinato Comune in cui il minore non potrà fare ritorno, previa autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni.
Via cellulari e social
Ma la novità sta anche nel ruolo che social e cellulari hanno nella vita di ogni giorno dei minori. Con l’obiettivo di allontanare eventuali violenti dal mondo del web, infatti, la bozza del decreto contiene un provvedimento che vieta l’utilizzo di social e cellulari.
Nello specifico se il ricevente dell’avviso orale, prima citato, risulta condannato anche con sentenza non definitiva per delitti contro la persona, il patrimonio, inerenti ad armi o droga, il questore può proporre al tribunale il divieto di utilizzare “piattaforme o servizi informatici e telematici specificamente indicati nonché il divieto di possedere telefoni cellulari”.
La rieducazione minorile
I minori condannati per reati per i quali è prevista la pena non superiore a 5 anni di reclusione sarebbero poi tenuti ad accedere a un percorso di reinserimento e rieducazione.
Come per gli adulti, infatti, anche i giovani saranno inseriti in un percorso che prevede “lo svolgimento di lavori socialmente utili o la collaborazione a titolo gratuito con enti no profit o lo svolgimento di altre attività a beneficio della comunità di appartenenza, per un periodo compreso da uno a sei mesi“.
Il ruolo dei genitori
Ma essendo minori, la responsabilità non può non cadere anche nei genitori o chi ne esercita la responsabilità genitoriale. Oltre alla convocazione in caso di avviso orale, infatti, questi possono essere multati da 200 a 1.000 euro per non aver sorvegliato o non aver “assolto agli obblighi educativi”. Sanzione che però può essere annullata se si dimostra di “di non aver potuto impedire il fatto”.
E importanti novità arrivano anche sull’obbligo scolastico. Se oggi il codice penale prevede una multa di 30 euro per i genitori (o chi ne esercita la responsabilità genitoriale) che non provvedono all’istruzione obbligatoria dei figli, nel Dl in bozza è previsto il carcere fino a 2 anni per chi “omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria”.
Inoltre non verrà elargito l’assegno di inclusione per i nuclei familiari il cui figlio o figli non frequentino regolarmente la scuola dell’obbligo.
Nuovi fondi per la scuola al Sud
E a proposito di istruzione obbligatoria e dunque di scuola, la bozza del decreto prevede 32 milioni di euro di nuovi fondi stanziati per le scuole del Mezzogiorno per potenziare l’organico dei docenti per l’accompagnamento dei progetti pilota del piano “Agenda Sud”.
Si tratterebbe di fondi su piano triennale, con una spesa di circa 6,4 milioni nel 2023, 16 milioni per il 2024 e 9,6 milioni per il 2025. Prevista poi, a partire dal primo gennaio 2024, l’istituzione di un Fondo contro la dispersione scolastica.