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Il caldo record spinge tanti italiani alle vacanze in montagna: i consigli degli esperti per evitare incidenti

Cosa fare in caso di caduta lungo i sentieri e come evitare malesseri con i bambini: i consigli degli esperti per una vacanza sicura in montagna

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Con il caldo record di questa estate sono in molti ad aver scelto la montagna come meta per le proprie vacanze. La conferma arriva dai dati del dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, secondo cui il 15,2% ha optato per una destinazione alpina o appenninica: si tratta del 2,7% in più rispetto al 2022. Ma se per chi rimane in città o sceglie il mare occorre prestare attenzione al classico colpo di calore o alla congestione, per chi sceglie i sentieri in vetta il rischio è rappresentato da possibili cadute o scivolate. Maggiori cautele, poi, vanno riservate a chi ha bambini, soprattutto molto piccoli, che possono soffrire di sbalzi di temperatura, oppure a chi ha malattie croniche, senza dimenticare i pericoli ambientali legati anche alle condizioni meteorologiche variabili. Ecco il decalogo dei consigli utili prima di partire e durante il proprio soggiorno montano.

Perché un decalogo

L’idea di un decalogo è nata “grazie a lavoro congiunto e alla collaborazione della Società Italiana d’Igiene, della Società Italiana di Medicina di Montagna e della Società Italiana di Medicina dei Viaggi, nonché al contributo di esperti e professionisti del settore. L’obiettivo è fornire una preziosa risorsa per assicurare un’esperienza in salute e sicurezza a escursionisti, famiglie, amatori e a tutti coloro che desiderano godere appieno delle meraviglie che la natura montana ha da offrire”, spiega Antonio Ferro, Past President della Società Italiana d’Igiene (SItI) e Dir. Gen. Apss Trento.

Il vademecum è suddiviso per argomenti, a partire dalla gestione dei bambini in montagna.

vacanze montagna incidentiFonte foto: 123RF

I bambini e la montagna

Il primo consiglio della SItI è “non salire o scendere velocemente con lattanti e/o bambini nel primo anno di vita da quote superiori ai 1600 m”.

È importante:

  • utilizzare un abbigliamento corretto (cappello con visiera, giacca impermeabile e scarpe chiuse) e portare occhiali da sole (un paio di ricambio);
  • non dimenticare, poi, di applicare sempre e spesso un’adeguata protezione solare (crema 50+);
  • avere un repellente per insetti e zecche, delle salviettine igienizzanti e un adeguato quantitativo di acqua;
  • avere scorte alimentari sufficienti facilmente digeribili;
  • insegnare ai bambini a tenere comportamenti rispettosi dell’ambiente: non raccogliere piante o foglie, non abbandonare rifiuti, non disturbare gli animali, non camminare scalzi né smuovere pietre o sterpaglie per evitare spiacevoli incontri o inconvenienti.

Attenzione a colpi di calore e sbalzi di temperatura

Anche in montagna è possibile andare incontro a colpi di calore, anzi: “In montagna siamo molto più esposti ai raggi del sole”, proseguono i medici di igiene pubblica, che consigliano di usare sempre protezione con crema e vestiario. La Società italiana d’Igiene consiglia di:

  • evitare la triade “AAA: Alta temperatura, Alta umidità, Assenza di ventilazione”, quindi sono da evitare lunghe camminate sotto il sole, scegliendo di partire prestissimo al mattino;
  • bere regolarmente ogni 30’- 60’;
  • accertarsi delle condizioni meteo sono indicazioni preziose;
  • non trascurare la probabilità di colpi di freddo, che si possono verificare quando si è in condizioni di “sfinimento”, si è “bagnati ed esposti al vento”, così come quando si è “immobili magari a causa di un incidente ‘banale’ come una semplice distorsione di caviglia sono situazioni a maggior rischio”, spiegano gli esperti;
  • fare attenzione agli anziani: “Possono trarre molti vantaggi dall’attività in montagna. Bisogna però essere consapevoli che hanno una minore capacità di adattamento all’ambiente, per cui oltre a tutte le indicazioni date negli altri punti vi sono alcune peculiarità: occorre adottare ogni strategia, dalla scelta dell’itinerario all’alimentazione, all’abbigliamento, all’approfondita conoscenza delle previsioni del meteo, che possono ridurre l’impatto ad ogni variazione ambientale. Importante un consulto medico per conoscere se l’eventuale terapia assunta può condizionare l’attività fisica in montagna.

L’intervista all’ortopedico

Ai microfoni di Virgilio Notizie l’ortopedico Lorenzo Castellani, esperto di chirurgia ricostruttiva e sportiva delle maggiori articolazioni e fautore del progetto Chirugiarticolare, ha aggiunto dei consigli utili da osservare in montagna.

Cosa fare in caso di cadute

“La prima cosa da fare sarebbe applicare del ghiaccio sulle articolazioni interessate, che siano una caviglia o una spalla, se si cade prendendo un colpo. Poi è importante immobilizzare la parte dolorante con una fasciatura ben stretta. Infine, può essere utile un antinfiammatorio, che possa lenire un po’ un dolore e permettere di arrivare alla meta per ricevere un’assistenza maggiore”.

Cosa portare nello zaino e come comportarsi

“Io consigliere di portarsi sempre dietro un po’ di ghiaccio secco, sintetico, che non occupa molto spazio così come una benda elastica da usare in caso di distorsioni. È evidente che in caso di frattura non si potrebbe proseguire il cammino, ma se l’infortunio è di entità minore si può almeno arrivare a destinazione. Anche un semplice antidolorifico da banco, a base di ibuprofene o chetoprofene, potrebbe contribuire ad alleviare il dolore fino alla meta, per poi affidarsi a un pronto soccorso o a un medico fino alla meta”.

Non sottovalutare le slogature

“Anche gli infortuni di lieve entità, quindi senza fratture, possono dar luogo a problemi sul lungo periodo, se trascurati. Un tendine rotto o molto infiammato, infatti, si ripara meglio ‘a caldo’, mentre col passare delle settimane il tessuto tende a ritrarsi come un elastico e potrebbe diventare molto difficile se non impossibile recuperarlo dopo sei mesi. In genere al pronto soccorso questo tipo di ‘danno’ non viene rilevato perché si procede a ingessatura solo in caso di frattura, quindi sarebbe bene rivolgersi a uno specialista per un’ecografia o una risonanza”.

Cardiopatie e malattie croniche: la montagna fa bene?

“I soggetti portatori di patologie croniche (ad esempio: ipertensione, broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete mellito di tipo 2, pregresso infarto del miocardio o infarto cerebrale, ndr) possono trarre notevoli benefici dall’attività in montagna, ma è importante seguire degli accorgimenti prima e durante il soggiorno”, chiariscono i medici della Società italiana d’Igiene, che suggeriscono di parlare col proprio medico prima di recarsi in montagna per un soggiorno estivo.

Tra gli altri consigli, poi, c’è quello di non far mai venire meno la corretta idratazione e nutrizione, quest’ultima anche con qualche “snack salato, datteri, fichi secchi, albicocche disidratate, così come la frutta secca, oppure le barrette”.

Per il pranzo, invece, sono consigliati cibi ad alto potere calorico e basso peso, basati principalmente sul mix fra carboidrati semplici e complessi associati (per esempio il classico panino con bresaola o speck, seguito da frutta fresca o dolce con marmellata o miele.

“Per le alte quote, invece, è preferibile utilizzare preparati liofilizzati da sciogliere in poca acqua, oppure noodles e farine liofilizzate pronte all’uso come avena, mais e tapioca, formaggio grana, speck o slinzega”, aggiungono gli esperti.

Vaccinazioni: sì o no?

Infine, le vaccinazioni: “Consultate il vostro medico o il servizio d’Igiene nella ASL di riferimento per verificare di essere in regola con le vaccinazioni di routine (in particolare la vaccinazione antitetano-difterite-pertosse ogni 10 anni) o per effettuare quelle raccomandate per la zona dove siete diretti (in particolare contro l’encefalite da zecche o la rabbia)”, spiegano i medici di igiene.

vacanze-in-montagna Fonte foto: 123RF
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