Governo Meloni, meno tasse per i residenti in Italia che prendono la pensione dal Principato di Monaco
Dal 2023 le pensioni corrisposte dalla gestione di previdenza del Principato di Monaco percepite in Italia saranno soggette a una tassazione del 5%
Tra i 31 emendamenti dei relatori depositati in commissione Bilancio alla Camera spunta a sorpresa il taglio delle tasse per i residenti in Italia che prendono la pensione dal Principato di Monaco. Un emendamento alla Manovra approvato in Commissione Bilancio prevede infatti che dal 2023 venga stabilita al 5% la tassazione sulle pensioni percepite dai frontalieri del Principato di Monaco. Prima era al 23%.
L’emendamento
A partire dal primo gennaio 2023, si legge nell’emendamento pubblicato dal quotidiano Il Tempo, “le somme, ovunque corrisposte, da parte dell’assicurazione di invalidità, vecchiaia e superstiti, della gestione della previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità Monegasca” sono soggette ad “imposizione sostitutiva delle imposte sui redditi con la aliquota del 5 per cento”.
Come sottolinea l’emendamento, sono comprese le “prestazioni erogate dagli enti o istituti del principato di Monaco di prepensionamento“, maturate sulla “base anche di contributi previdenziali tassati alla fonte nel principato di Monaco e in qualunque forma e titolo erogate”, percepite “da soggetti residenti senza l’intervento nel pagamento da parte di intermediari finanziari italiani”.
Dem all’attacco, è polemica
Tra gli emendamenti depositati in Commissione Bilancio alla Camera da parte della maggioranza c’è anche quello che prevede di tagliare in modo netto (al 5%) le tasse sulle pensioni ai frontalieri italiani che hanno lavorato nel Principato di Monaco sottolinea Emiliano Fossi, deputato del Pd.
“Davanti a queste scelte – attacca – dobbiamo ricrederci: questo non è un governo che pensa solo ai ricchi, come credevamo, ma ai super ricchi“.
La maggioranza – prosegue Fossi – deve aver frainteso il concetto del taglio delle tasse. Ancora una volta è solo per pochi privilegiati. Purtroppo la popolazione italiana non potrà riversarsi a vivere tutta al confine con il Principato… A destra fanno i populisti ma contro il popolo”.
Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e Finanze
Il testo arriva alla Camera
Al termine dei lavori della commissione Bilancio, la legge di Bilancio da oltre 35 miliardi passa ora al vaglio dell’Aula di Montecitorio.
Fra le varie curiosità, la commissione Bilancio ha approvato la versione finale dell’emendamento proposto da Fratelli d’Italia, che prevede una soluzione drastica ai problemi causati dai cinghiali.
Secondo il testo, i mammiferi potranno essere cacciati in città, nelle aree protette e nei periodi di divieto e silenzio venatorio. In modo regolamentato, ma non senza criticità.
Durante i lavori della commissione Bilancio, un emendamento che prevede l’elargizione di 450 milioni di euro all’Anci (l’associazione dei Comuni italiani) è stato approvato per sbaglio. La proposta, infatti, doveva essere bocciata per mancanza di coperture.